La città di San Frediano. Lucca fra VI e VII secolo: un itinerario archeologico

venerdì 10 febbraio 2012

Apparizioni






La danza del sole di febbraio, quando appena comincia declinare, disegna sul povero marmo sfatto dalla lebbra girali che non sono sogno, dacché li vide il Ridolfi.
Segni del secolo VIII, degli anni che Willibald andava e veniva da Lucca, sulle vie del Mediterraneo, dopo aver sepolto il padre sotto il segno del taumaturgo Frygiano, e gasindi viri magnifici della corte di Liutprando, duces gloriosissimi e relativa famiglia, dopo il maggiordomo di Cuniperto l'abbate Babbino e il suo amico gastaldo Alahis, costruivan chiese per far bella la città che fu romana ed ora era longobarda, per l'ammirazione degli Angli e di chi ricercava il soglio di Pietro, andando per Valdera e per la Maritima; e la via Francigena ancora non era.
E dopo vent'anni, e infiniti passaggi, la pagina di Ridolfi popola il marmo esangue del colore dei mosaici e degli stucchi di San Vitale, rinati dopo centocinquanta anni per celebrare gasindi e vescovi, maggiordomi e gastaldi, e qualche dux.

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