La città di San Frediano. Lucca fra VI e VII secolo: un itinerario archeologico

martedì 29 ottobre 2013

Il tubo il nastro la pietra l'archeologa

Immagine regalata da Elisabetta, sera d'autunno, fili retti o curvi di tubi fili di metri l'archeologa Serena che domina il suo mondo, nel tratto pieno di vita di una mano che sa regalare emozioni nel filo del lapis, fra pietre ancora umide e terre che spalmano storie di secoli.
E anche l'archeologia è poesia ed emozione.

venerdì 25 ottobre 2013

San Francesco a Lucca, in rosso, verde e in Bianco (Conventuale)



Agosto dal cielo, con Google Earth, con San Francesco splendido dei suoi volumi in verde e in rosso, e anni di scavi, condivisi per ritrovati nitori, chissà se effimeri. E il Bianco Conventuale, per dare vita alla storia ritrovata, nella carta e sulle vie del web, al centesimo lettore (o quasi ...).

domenica 20 ottobre 2013

Fratello Sole (in fondo al piatto)


Il laico sole dei Rucellai e dell'Alberti, un secolo e mezzo dopo (grosso modo ...) ritorna sulla francescana mensa di Lucca, nella corona in due colori di raggi nata per il Gesù IHS e per monogrammi chiari e oscuri, e che l'archeologo vide bambino nei preziosi cimeli raccolti dalla signora per eccellenza, la signora Silvia, nelle frequentazioni del giardino che fu degli Aglietti ed era stato delle monache dei Santi Iacopo e Filippo, Castelfranco di Sotto, anni infiniti, cinquanta, chissà, pagina 43 altrimenti non si capisce proprio ...
E certo non laica memoria del Quattrocento, cui si contrappose sulla piazza, lato del sole, il Giesù robbiano di San Bernardino, ma Fratello Sole, «messor lo frate sole, lo qual’è iorno, et allumini noi per lui. Et ellu è bellu e radiante cum grande splendore, de te, Altissimo, porta significatione».
Memoria del fondatore, pochi colori, tocco popolare, grande passione in anni di pesti e guerre anche per l'isolata Repubblica.
O così sogna l'archeologo, per l'emozione della stupefatta faccia del Fratello.

lunedì 14 ottobre 2013

Corone di re, corone del Volto Santo


Emozioni differite, antiche storie accantonate per giorni futuri, da trasformare a scadenza, e vedere, dal dissolversi di un grumo di terra salvato da un microvasetto, una storia dell'anno 1333 più o meno, nel segno del reale del fedifrago Giovanni di Boemia (stando al Villani).
Il Volto Santo e la real corona, una storia di fango e d'acqua, negli anni delle alluvioni del Po, 1330, e dell'Arno, 1333, e forse non solo, nemmeno un soldo in tutto nel vasettino, per qualche acquisto alla Casa dell'Arancio o paga di un giorno da bracciante. Per l'archeologo lieto segno di anni certi, terminus post quem per Storie in Verde e Nero, lumeggiate infine con qualche tocco dell'inquietante color della mistura. 

domenica 13 ottobre 2013

Il fiore della terza stagione



Lo squillante colore del giglio d'acqua, giallo del calore maturo di primavera; la porpora della salicaria, nelle acque ferme dell'estate; infine, quando il sole all'occidente decide l'autunno e si seguono vie divenute prati per cercare risposte a domande giunte all'anno trentaduesimo, l'amico esperto di tutto ciò che la Terra dell'Auser, fra le Cerbaie e il fiume, può raccontare, dà nome al seducente biancheggiare di fiori al margine dei campi. Datura Stramonium L., l'erba delle streghe, che cura l'asma rende sciamani porta al delirio, a scelta, metafora inattesa dell'archeologo, inquietante quando i fiori si dischiudono.
E le praterie di ciclamini selvatici, costellazioni fra le erbe, per trovare altre strade.

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