Quanti dubbi, quanti anni fa, su quel groviglio di inconsueti frammenti fittili mirabilmente estratti da Alessandro dal pozzetto del secolo VIII a.C., Lucca Arancio periferia, il nuovo ospedale che stava emergendo con infiniti segni del passato.
E ora è lì, ricomposto in parte, nell'ingresso dell'Ospedale San Luca, Lucca, il singolare coperchio che infine s'illuminò della luce che da Pisa portava l'amica che aveva trovato il grande sepolcreto dell'età del ferro ... non coperchio singolare, ma elmo fittile, come talora facevano gli Etruschi dell'Età del Ferro, o Villanoviani che dir si voglia, anche a Pisa, terra di frontiera.
Terra di frontiera ancor più lungo l'Auser, risalito fin dove sarà poi Lucca venendo da Volterra, dichiara la brocchetta con duplice ansa, solo integro cimelio fra tanti frantumi di decorati biconici, di dolii. Villanoviano di Volterra, fasi scandite da Alexia in opera preziosissima (da tutti i punti di vita). Ma allora ancora le biblioteche eran comode ...
Audaci pionieri che già si erano fermati al Chiarone, ma sempre avanti, saremo intorno al 700 a.C., o un po' prima, a cercare nuove occasioni, per sé, per la loro gens, per la città che stava emergendo, sulla lontana acropoli. Ma anche in contatto con la città vicina, alla confluenza tra Auser e Arno, Pisa.
Quasi cinquant'anni, dai primi frammenti trovati da Agostino Dani e Giuliano Cappelli nell'alveo del Bientina, che stupore un po' prima del 1980. Non molto di più, ma un po' di più se ne sa, la ricerca fa progressi, e qualche volta il caso le sorride.
E certo qualche dubbio sul frammentario coperchio ci sarebbe, giacché della cresta poco rimane, in depositi remoti nello spazio e nel tempo, e poi l'oscuro duplice rigonfiamento alla base ... ma tutto illumina, da Bologna, il nudo bronzetto di guerriero vestito solo di elmo, si dice da Reggio Emilia, o chissà da dove, che il dottissimo Iaia illumina facendone segno della fodera interna.
Perché l'elmo senza fodera è scomodo da portare ...
Da Bologna, terra villanoviana per definizione, si ricompone il colono guerriero, che vigilava sull'Auser e sui suoi guadi, negli anni di Romolo, si scrisse a suo tempo ... ma sì, va bene così.



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