La città di San Frediano. Lucca fra VI e VII secolo: un itinerario archeologico

venerdì 27 maggio 2016

I muri color di fiume










Si doveva salire a San Miniato, ritrovandosi quasi quarant'anni dopo non più davanti alle eleganti vetrine Anni Trenta di Fontevivo, ma fra giovani e men giovani curiosi del passato, con i silenzi del vento quieto del maggio declinante, per snidare i colori dei muri a petra et calcina seu harena constructa (beh sì, al neutro). Antiche diapositive nell'era digitale, qualcuna sei per sei di Lubitel 2, parrebbe, per vedere grana di malta e tocchi di scalpello anche con la severa ottica sovietica. E il ciano colore del fiume nel cotano di Serchio.
E ritornati a valle, ritrovati i colori di compagni di fatiche e passioni in cantine di Lucca, anno 1983 anno 1985, una vita, sfogliare faldoni antichi, i suoni dei documenti del secolo XI, notai giudici che si fan signori di terre di Garfagnana e di Valdarno, e costruiscono in campagna castella e poche chiese, in città poche chiese ma buone per reliquie e per monache un po' inquiete, povera Erizza, case con e senza solaio, per gli intrallazzi loro con vescovi che son papi e con imperatori di passaggio, un po' stanchi, e dunque facili al diploma. La H sull'argento, L V C A per chi ci riesce. E poi case e casupole per contadini che s'inurbano, memorie del Cinzio Violante di Milano protocomunale, ma erano di Lombardia anche i Papi di Lucca, quelli che inventarono (ma sì) la via Francigena.
Ebbero lor gloria trent'anni fa i fondatori di canoniche, Giovanni Alessandri Anselmi Rangeri, ora un po' negletti, come i contadini venuti in città a fare i fabbri e i calzolai, forse anche a tessere.
Storie che l'archeologo senescente ritrova in colori caldi, di lampada e di sole antico, eccellenti per sognare i secoli di mezzo.

martedì 24 maggio 2016

I colori di Ciriaco, a Lucca (rivisitando antichi scavi dell'anfiteatro)



Anni e anni per riconoscere nei colori laterizi visti nella terra anno 1993, giorni torbidi, misti ai cotani di un Medioevo lucchese fantastico, i colori di Ciriaco, 15 settembre 1442, il viaggio di Toscana e non solo, sosta Lucca, lo stupore delle mura di pietra del Comune, romane più che romaniche, la Porta dei Leoni a San Gervasio, mattoni e pietre dei due anfiteatri (un po' troppi, certo, ma teatro e anfiteatro pur sempre Parlasci sono).

Vidimus praeterea in praefata egregia civitate Lucana moenia ex vivo lapide circum noviter recensita, conspicua arte elaborata; sed aliqua ex parte vetustatum vestigia nonnulla videntur, et inter potiora portam duobus rotundis turribus insignem vivis ex lapidibus mirifice instructam, et hinc inde ab utraque summitatis listarum parte leonem marmoreum habentem; quam vero portam Romanam antiqui vocarant indigenae; nunc vero S. Gervasii nomine incertum volgus appellat. Sed quod magis adnotari placuit intus tantae civitatis moenia vidimus una cum viro doctissimo Jo: Cirrignano optimo p. r. scriba II ingentia amphitheatra cocto ex lapide instructa, sed marmoreis listis undique perornata, tametsi magna ex parte longinqua aevi vetustate collapsa sunt. 

E l'archeologo che tanto ha frequentato le pietre e i mattoni disposti in belle liste, policromo opus vittatum, e stupisce ancora davanti alla porta che fece Lucius Romanus, si ritrova in pagine remote.

domenica 8 maggio 2016

Il bollo magico


Poche lettere, da leggere più nella macro che dal vivo, meno di centimetri due, C U L A N E U M, e non tanto impegno per volare con Google nell'Inghilterra della Rivoluzione Industriale, integrare HERCULANEUM, e quel che il numero significa è dal dotto studioso spiegato.
Bianco neoclassico, e non i colori romantici e leziosi del transferware di Liverpool, pur apprezzato a Lucca, per la tavola aristocratica che ritornava al bianco internazionale di due secoli prima. E bianco d'Inghilterra, in giorni di maggio che attendono il giugno, sette anni dacché si riempion queste pagine, per volare con i velieri d'Inghilterra, Napoleone e gli anni di Trafalgar, il blocco e i corsari, le fatiche dei contadini, un mondo a sé, le finezze di Elisa e di Maria Luisa, cortigiani e signori di terre.
Tutto in un bollo magico.

Lettori fissi