La città di San Frediano. Lucca fra VI e VII secolo: un itinerario archeologico

mercoledì 6 febbraio 2019

L'anno prima dei duemiladuecento anni (di Lucca)



Si va per i duemiladue(cento) anni a Lucca, chissà se gli smemoroni di quella città fan caso al dettaglio, ma l'archeologo rottamato, senza risposte dall'aristocrazia dirigenzialministeriale, alla fin fine di questo fe' mestier suo. E rimugina, dimenticato dalle liste di pagamento del Mibac e quindi irrancorito, ma son dettagli, l'importante è che balzino sul territorio giovani e guizzanti archeologhe, e al seguito loro non men giovani professori s'affannino a revisionare (sic) il vecchio rimbo, per trovare le Sedi del Potere che egli non vide, con le sue cronotassi dei tipi ceramici da scuola dell'obbligo.
E allora si va un po' più sul sicuro, Morel 83 ancora con un bel labbrone grosso, certo non al botox come quelli di III secolo, ma insomma gonfietto quanto basta per rammentare la Fanciulla di Vagli e la Zia di Levigliani, la lekythos che portava a Pisa unguenti preziosi, vin santo passito, chissà, quanti esemplari sulla Nave Ellenistica, glorioso affanno di tante meravigliose archeologhe, e da Volterra ci dice Lisa che insomma, fra fine III e prima metà del II van bene. E poi le radiose fasce liguri del vaso chiuso compresso, ahi, anche quello da Fanciulla da Zia o perché no da babbo o zio.
L'olla dove la metti sta, sentiamo i professori. Da Pisa certo arriveranno lumi, anche da Bologna.
E insomma, si può dire, dodici e più anni dopo, a lode di Elisabetta e Irene e Serena, e anche Maila che non c'era ma è come se ci fosse, e Antonio, lì a SLA, San Luca, Via San Paolino, dove saranno le Sedi del Potere che l'archeologo di stato non vide, nelle pozzanghere anforose di vino del Tirreno c'era anche qualcosa che può stare nell'anno prima della fondazione. Liguri acquartierati sulle paludi dell'Auser, per l'ultima resistenza, schiave apuane di legionari avvezzi a tutto, una zuppa o un bicchierino prima di inoltrarsi sui monti per l'ultima pugna e poi tornare ai cipressetti di casa, come nel Gladiatore.
Scavi di Elisabetta & Co., quando ancora non era una compagnia All Girls, lavaggi by GC e incollaggi pure (ora si può dire), per i disegni ci siamo stufati e si va di fotocheicolorisonpiùbelli.
E siamo di certo al 181 a.C., duemiladuecentoanni dalla pozzanghera con anfore di Via San Paolino.


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