La città di San Frediano. Lucca fra VI e VII secolo: un itinerario archeologico

sabato 5 gennaio 2019

Crotalia nella Terra dell'Auser. Sonante bellezza delle Lucchesi antique





Si parte per altre storie, ghirlande, cigni svolazzanti, symplegmata perenniani, e si arriva agli ori del Vesuvio, in bell'ordine, Pompei, Ercolano, Oplonti ecc. ecc. Ed ecco riappare nella memoria l'oro di Augusto, minuscola scheggia ritrovata 26 dicembre 1986, dice il foglietto, quantestorie quantianni.
Crotalia, orecchini con barretta anelli pendenti perline sonanti al passo leggiadro di sfinate od opime matrone o vergini ansiose, tin tin tin, la bellezza si vede ma si deve anche sentire. Archeologia sperimentale s'impone, basta comprare le repliche del Met ...
La bella Lucensis o forse non bella, contadinotta o commerciante, un po' della gente di Trimalcione, gli anni son quelli, nella Terra dell'Auser, in un colmo esplorato con la passione infinita e la sete di sapere di Augusto Andreotti, pronto per fare storia e sepolto chissaddove o comunque sepolto. Un'immagine, nella memoria e nel disco rigido, una scheggia della città e della campagna degli anni degl'imperatori claudi che l'archeologo vecchio vide e sognò da giovane negli eroti di San Pietro a Vico. Che forse son tiberiani, chissà. Le ghirlande e i festoni son tutto un enigma.
Non suonano più i crotalia della Terra dell'Auser, son persi i pendenti, ma un sorriso lontano li fa rivivere per un attimo. E poco importa se il sorriso viene dal Fayyum, tipo evoluto, un secolo e rotti più tardo ...

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