La città di San Frediano. Lucca fra VI e VII secolo: un itinerario archeologico

domenica 29 novembre 2009

Festa barocca in Toscana, contadinelle a Lucca




Festa grande in terra di Toscana, con il Principe che chiama Letterati a convegno, a declamar versi e Musici a dar di violino, squillano gli inni. I Segni del Potere barocco, la Festa, per esaltare la ritrovata la fonte del potere, la legittimità, nell'antico Granduca venuto d'Austria, illuminista (un po' massone?), che agli archeologi di Toscana ha dato quasi un secolo di buco per il benigno motu proprio con cui consentiva a tutti di scavar tutto e far quel che volevano del ritrovato. Era finita l'epoca del Principe mezzadro dei tesori sepolti (anzi, più che mezzadro, Signore). E così via, era a fin di bene la decisione del Principe d'Austria; Chiusi ringrazia.
E oggi che il filin del rosso d'Austria evoca il filin del rosso delle passioni mezzadrili nella bandiera di Toscana, perché non tirar fuori il Ricci finito in Norvegia, per celebrare con il dovuto Fasto (e la Ragione) le glorie dei Nuovi Granduchi, eletti dal popolo per volontà di Dio (o Partito, è lo stesso). Via i Medici, avanti i Lorena.
Segni dell'Auser si consola con le contadinelle lucchesi che esaltano la Libertas; povere contadinelle di una Repubblica dimenticata da tutti, e di un Comune che di tasca sua salvò gli ori del Longobardo di Santa Giulia.

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