Il Giallo in punti sul verde tappeto del Rogio, umettato delle ultime piogge, tocchi di viola e paonazzo, fiori immersi nel calore d'estate e nel vento che scroscia sul risorto bosco della piana, immagini che videro gli esploratori giunti dalle terramare del Po, e poi i legionari della Repubblica, e poi quelli di Augusto, e poi i duri dicioccatori del Compitese, penetrati nella palude fin sull'Egiora, e poi i devoti dei Poggi, e poi e poi.
Il lieto annunzio del Consigliere Delegato, fedele alla parola data, le pietre delle antiche fattorie riemerse nel verde tapperto di qua e di là dell'Auser, l'anabasi e la catabasi sul Rogio, liscia strada per la gioia di appassionati di ruderi sol quando le vie sono impervie e i ruderi protetti dall'erbe non dichiarano le fatiche di Augsuto e Franco, meno pronti a comodi viaggi, se fin l'Idea dell'Archeologo Zio vi giunge serena, sì, un po' di polvere, non mancherà l'occasione al lamento di chi non ama i luoghi terrosi.
Il Giallo che punteggia il Verde, e il Viola che si perde nel vento, e i sogni perduti e risorti di mille storie narrate dalla terra, nel sole dell'estate fecondata dal vento ...
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