I Signori delle Rupi e altre storie di archeologia
lucchese. Un incontro nella Cappella Guinigi del Complesso Conventuale di San
Francesco per presentare una singolare scoperta e un anno di attività
archeologica a Lucca e nel territorio - Venerdì 22 gennaio 2016, ore 17
Sul finire del marzo del 2014 la Garfagnana è stata
scenario di un ritrovamento che si può dire senza esitazione ‘eccezionale’: la
rupe di Cima La Foce, sul versante della Pania di Corfino, ha restituito un
manufatto in bronzo che è un unicum nel
panorama della metallurgia italiana degli anni intorno al 1000 a.C.
Nicola Salotti e Alessandro Bonini, in un’escursione
sulla vetta, già nota per la frequentazione d’età medievale e del Bronzo Finale
(circa 1000 a.C.), videro affiorare un oggetto in bronzo che recuperarono,
stante l’urgenza di metterlo in sicurezza, e consegnarono immediatamente alla
Soprintendenza. Dalla primavera del 2014 ha preso avvio un complesso
procedimento di restauro e integrazione, dovuto a Stefano Sarri, condotto nel
laboratorio del Centro di Restauro della Soprintendenza Archeologia della
Toscana, che nel volgere di un anno ha restituito, anche nel luccicare del
metallo, eccezionalmente conservato, un ‘paramento’ del Bronzo Finale.
Si tratta di un capo di abbigliamento femminile –
queste almeno l’ipotesi più accreditata – conosciuto sino a questo momento solo
da esemplari delle Alpi francesi e da un recente ritrovamento dal Cuneese, a
Chiusa di Pesio. Rispetto a questi, il ‘paramento’ di Cima La Foce racconta una
storia assai più complessa, con i successivi rimaneggiamenti e per la
congiunzione di tre singoli oggetti in un unico, sontuoso capo, che poteva
ornare non solo le spalle, ma l’intero torso della proprietaria.
Dato che il Bronzo Finale della Garfagnana, in
particolare nella fase intorno al 1000 a.C., vede gli insediamenti concentrati
su vette che dominano il territorio e gli itinerari che attraversano gli
Appennini – la stessa Cima La Foce, la Capriola di Camporgiano, Castelvecchio
di Piazza al Serchio – si è voluto attribuire a una ‘Signora delle Rupi’ il
singolare manufatto di Cima La Foce. Contemporaneamente all’edizione nella sede
ufficiale, prestigiosa, del ‘Notiziario della Soprintendenza per i Beni
Archeologici della Toscana’, si è voluto proporne la presentazione in un
quaderno che raccoglie tutti i materiali sin qui resi disponibili da quasi
quaranta anni di ricerche archeologiche sulla Garfagnana su questo periodo, all’alba
della storia.
Giulio Ciampoltrini, Silvio Fioravanti, Paolo
Notini hanno quindi dato alle stampe il volume I Signori delle Rupi. Il paramento di Cima La Foce e il Bronzo Finale
nell’Alta Valle del Serchio, che sarà presentato il 22 gennaio 2016, alle
17, nella Cappella Guinigi.
L’anno concluso è stato, come al solito, ricco
anche di altre attività archeologiche a Lucca e nel territorio, dovute alle
esigenze di tutela connesse alla realizzazione di opere pubbliche. L’occasione è
quindi sembrata opportuna anche per dare notizia di ritrovamenti che gettano
nuova luce su capitoli ancora sconosciuti della storia d’età romana e medievale
della città e del suo territorio.
Elisabetta Abela riferirà dei risultati degli
estesi saggi condotti nella ex Manifattura Tabacchi, che hanno rivelato non
solo le vestigia dei primi impianti industriali, della fine dell’Ottocento, ma
anche significative testimonianze del complesso conventuale di San Domenico e
del palazzo di Paolo Guinigi, oltre ad una inedita reliquia dell’Augusta di
Castruccio.
La realizzazione della nuova viabilità di accesso
all’Ospedale San Luca, in un’imponente serie di attività diagnostiche,
protrattesi per quasi un anno, ha infine arricchito di nuovi colori i paesaggi
della campagna di Lucca in età romana, con l’evidenza di infrastrutture e di
sepolcreti, di cui darà conto lo stesso Alessandro Giannoni, che le ha
coordinate.
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