La città di San Frediano. Lucca fra VI e VII secolo: un itinerario archeologico

sabato 21 gennaio 2012

Gli (allegri?) vendemmianti di Zoega e i Quadrati Magici di Sara (ancora Acque e, soprattutto, Vino)



Per le molte sofferenze dei giorni di gennaio, fra Alceo e il Vino del Valdarno

Ού χρή κάκοισιν  θύμον επιτρέπην
 προκόψομεν γάρ ούδέν ασάμένοι,
 ώ Βύκχι, φάρμακον δ ‘άριστον
               οίνον ένεικαμένοις μεθύσθην.

Forse non sono proprio allegri i vendemmianti della fontana a Villa Albani, visti da Zoega con corpi classicheggianti e un po' barocchi, ceste, calcatoria, lacus, torculare, ammostatatura, dolia. Tutto quel che serve all'archeologo per sognare volumi e carni, sui segni lasciati nella terra da legni e uomini.
I Quadrati Magici disegnati da Sara dalla terra della Scafa, trafitti dai corpi del secolo VII e dai recuperanti che a Rapida sbarravano l'Arno – sogna l'archeologo a cui Google concede a poco prezzo e minor fatica le pagine di Sanzanome e di Zoega – si caricano del segno di Zoega, divengono lacus e calcatorium, con le loro belle scalinatelle, chissà, dopo essere stati appoggio di botti e puntello per l'osservazione del volo degli uccelli.
Ma son quasi gli anni di Keats, quelli di Zoega, e dunque voli la fantasia, sui corpi dei vendemmiatori che, a guardarli bene, sono un po' tristi. Vino, sì, ma per un altro ...(diceva Asclepiade, ad altro proposito).

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