La coerenza del sistema degli insediamenti della Terra dei Quattro Fiumi d'età arcaica (VI secolo a.C.) è esaltata non solo dalla tipologia delle strutture, e dalla sistematica aderenza a vie d’acqua: le ceramiche rivelano una impressionante identità in tutti gli insediamenti, con un repertorio di manufatti per la mensa, la preparazione e la conservazione di cibi e bevande che tradisce la presenza di un centro manifatturiero egemone, da identificare plausibilmente in Pisa, terminale della rete di vie d’acqua.
Il bucchero nero, fine, seppur destinato progressivamente a divenire grigiastro e dalle pareti più spesse, fornisce tutta la suppellettile per la presentazione del cibo: coppe, di regola con labbro distinto da una carenatura, leggermente rientrante; ollette forse impiegate come poculo (bicchiere); pissidi (contenitori) e relativi coperchi. Sono molto rare le forme chiuse, per la presentazione delle bevande (in primo luogo il vino), mentre non è raro incontrare vasi miniaturistici impiegati per attingere il vino (kyathoi). La decorazione è limitata, nel corso del VI secolo, a stampigliature o cerchietti impressi, isolati o in serie continue.
Un solido impasto bruno-rossastro, caratterizzato dai tipici inclusi lapidei lamellari (microclasti, nella dizione tecnica), fornisce la materia in cui vengono modellate le forme impiegate per la cottura di cibi e per la loro conservazione. Sono olle ovoidi con labbro svasato o bacini caratterizzati da un labbro ingrossato ripiegato all’interno, provvisti o meno di manici, decorati da linee a rilievo o incise; il vario formato tradisce la loro destinazione agli usi del fuoco (i formati più piccoli) o alla conservazione degli alimenti (i formati più grandi).
Sono rare altre forme, come il foculo per la presentazione alla mensa di alimenti, testimoniato dall’insediamento di Fossa Due della Bonifica di Bientina.
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.