La città di San Frediano. Lucca fra VI e VII secolo: un itinerario archeologico
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venerdì 11 giugno 2010
Facciamo il Comitato per il 2166° anniversario della Battaglia del Vallimona (in esametri pseudo-oraziani)
La commozione è forte, si agitano i generosi lottatori
contro gli altrui tagli. Ognun loda, ognun taglia,
diceva il poeta che Pascolando vedeva l'Auser dall'alto,
e da un punto mezzano, e i suoi eredi, più o meno nello stesso castello,
non passa giorno che non si lagnino dei tagli,
loro che con frecce scagliate da un Arcus potente
inondavano d'oro la Terra dell'Auser;
seppur le frecce scagliate dovunque si spandevano,
ma non nel Sacro Casello che apre le Terre dell'Auser.
I castelli dell'Auser han le mura d'oro rivestite,
anche se chi passa sotto non se ne accorge più che tanto,
e un Sindaco Estroso e un Archeologo Matto han dovuto fare
mattane perché il Sacro Cerchio della Fanciulla di Vagli
e il Tesoro della Fanciulla uscissero dalle tenebre
della terra che li impastava, e l'argento della fibula rifulgesse.
Ma ci sono riusciti, con Rita e Paolo, e lontano dalle frecce
di Arcus, indifferenti ai tagli che non possono colpire
chi nulla ha mai avuto, dei congiaria di senatori amici dell'imperatore eletto dalle legioni della Belgica.
Grazie, miracoloso Volto Santo che talora soccorri anche i miseri.
L'Archeologo Matto, inondato di petizionionline a favore
di chi ha duecentomila euro di stipendio l'anno, i ducenari
delle Megadirezioni, di chi ne ha centomila, i centenari
delle risorse di seconda fascia, eccetera eccetera, fino
alla sportula dei clienti
che passano ogni mattina a prendere la baguette dell'anniversario
di stagione (quanti, come son fitti gli anni: San Carlo
Ludovico, San Mario, San Tobino ... e meno male che si sono
dimenticati il Santo dei Farmacisti, nella Capitale dell'Auser),
scruta scruta il calendario. Ma dei centocinquant'anni del vir magnificus
di Santa Giulia non caleva alcunché a nessuno (il bonton lo impone).
Si potrebbe sparare un 2011 duemiladuecentesimo anniversario
della quarta spedizione di Caio Gregorio, er Guardiano del Pretorio,
fra Lima e Turrite, correva l'anno del signore ancor non nato
189 a.C. Forse qualche freccia di Arcus è ancora sepolta lì, con le ghiande
missili dell'ultima battaglia del Vallimona, l'ultima incursione
degli Apuani. Siamo più o meno al 155 a.C., un bel Comitato
per i Festeggiamenti Paesani in ricordo della Battaglia
del Vallimona forse troverebbe un bel successo mediatico,
un bel contributo, la simpatia di qualche deputato di Montagna. Proviamoci,
Comitato per la Celebrazione dei duemilacentosessantasei anni
Battaglia del Vallimona. Magari chiamiamo anche Spike Lee, se è ancor
da quelle parti, la Santa Regione che Nulla nega a nessuno,
neppure un bel viaggio in Siria agli studenti di archeologia bramosi
di nuove esperienze, ma nega loro i dindini per lavorare nei torridi
musei della Terra del Ragazzo Triste, nato dove i Quattro Fiumi
s'incrociano e la Nebbia rende tristi, in quell'intreccio di ponti,
troverà risorse minacciate di Tagli Tremendi del Tagliatore Terribile.
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