La città di San Frediano. Lucca fra VI e VII secolo: un itinerario archeologico

lunedì 8 giugno 2009

Le vie della Padania, le vie di Roma (del secolo XI)



Imperatori e loro corti, vescovi e vassalli, affari di curia con decime da spartire, case da costruire, chiese rovinate da rifare, castelli che pullulano per tutelare decime e terre. Paesaggi urbani e rurali di Lucca intorno al Mille, da Ottone a Enrico, da Corrado ad altri Enrichi, con vescovi intrallazzatori e vescovi riformisti, ugualmente assecondati da giudici e notai; badesse eccitate e abati che si fanno vie e castelli per movimentare grano e porci. E nuove vie, in concorrenza con le antiche, per 'guidare' traffici e pellegrini, scenari duttili per storie che gli atti notarili ci fanno vivere in una dimensione miope; i cronisti degli imperatori di Sassonia e di Franconia, o di Matilde, presbite; le stratigrafie di Elisabetta e Serena, come in un quadro di Scanavino.
Riflessioni per una sera d'estate, da proporre agli amici, respirazione bocca a bocca per cassette di pentole e brocche, muri di ciottoli tutti uguali e tutti diversi. Molto meglio affabulare delle nuove chiese nello stile di Lombardia, di reliquie e pittori che vengono da Roma, di scultori attenti alle cifre di Bisanzio o di Venezia, di nobili di Normandia che non seguono più le vie di Valdera, attratti dal ponte di Fucecchio, ospiti di Cadolo, e poi del vescovo-papa. E la strata Lucense vel Pistorense di tanti anni fa, delle sopite memorie del (pen)ultimo scavo di amici, nella Pieve di Nievole, sotto gli occhi attenti e simpatici di preti generosi, i tormenti di Enrico, Ruggero, paolo Emilio, riemerge: rimosso intreccio di muri e morti, illuminato dal Crocifisso del Pellegrino, e dal gruzzolo di monete venute da Venezia e da Pavia.
Sapienza del sempre mitico Saccocci, accortezza e saggezza dello studioso nel seguire non oltre il debito la passione dell'archeologo che troppo chiede alla terra. Ma chi in una notte d'estate si porterà a Lucca per sentir parlare chi se ne starebbe volentieri a casa, se non fosse che crede al suo lavoro, forse le spezie d'Oriente che da Venezia arrivavano per la nuova via di Cadolo, dei Lucchesi e dei Pistoiesi, saranno (se non si esagera) colorate come le pareti dei muri della Grande Speculazione dell'Anno Mille.

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