Trent'anni e ancora insiste, l'enigma della ghirlanda o quel-che-è di Santa Giustina, rilievi lucchesi del secolo XI per la chiesa voluta dalla badessa cara al vescovo, come Giustina era a Cipriano cara.
Ancora Bari e solo Bari, il fregio di San Nicola, eleganze mediobizantine, viste nell'opera della maestra venuta da Bologna, e poi mai più. Chissà se altri l'hanno sviscerato.
Vento dell'Adriatico, bora un po' stanca quando arriva sul Tirreno, ma ancora capace di portare dalle terre che sapevano di greco e di latino le ghirlande o quel-che-sono, per farsi ammaliare da tralci informali, o inquadrare da nastri rigorosi.
Ma ecco che girovagando in opere potenti, appaiono a Montieri i petali dell'Adriatico. Sì, croati e dalmati, perché croato o dalmata parlavano, ma la lingua è quella dell'Impero, il latino dell'Adriatico e il greco di Costantinopoli.
Memorie riemerse dei dotti senatori amanti di arzigogoli planimetrici per stupire gli amici, o geniali riscoperte di un secolo vivace ... chi lo sa.
Ma ora che il vento dell'Adriatico sparge fiori esapetali intorno alla ghirlanda di Santa Giustina, le illusioni di trent'anni fa sembrano meno vane.
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