Quattro anni, alla fine un po' stufati, norme redazionali stranianti o tali almeno per chi è stanco, e anche questa tappa del viaggio nella storia della natia terra pare conclusa. Condivisa con Ruggero, come sempre o quasi.
Dai Castelfranchesi del Ducento a quelli dell'Ottocento, alla fine ci si accorge che non molto cambia, sempre storie di uomini e di terre, di possidenti (pochi) e di contadini o di braccianti. Plebi urbane e plebi di campagna, i domini del Duecento e quelli dell'Ottocento, solo con nome cambiato. Vedere quelli nelle ceramiche di Vigesimo e nelle pergamene lucchesi, questi in fotografie un po' mosse, un po' stinte. Le differenze s'appalesano solo se si approfitta del mondo digitale per addentrarsi nell'immagine ...
E un cavallo e un calesse a distinguere i ruoli.
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