Opera certo non emozionante, anche dopo aver percorso anni e storie, a meno che non vi si ritorni dopo aver sfogliato grazie a Google la Gazzetta di Firenze del gennaio 1828 ... cronaca da Castelfranco di Sotto, i giorni del Natale 1827, ed ecco che l'accademia di Tommaso Gazzarrini, anno 1827, datata, firmata anche con il nome del benemerito committente, diviene specchio di un mondo un po' in ombra per l'archeologo che si era fermato alle pagine del Franceschini, e vedeva l'Ottocento solo attraverso le lapidi funerarie dell'aristocrazia locale.
E si eccede, fino ad immaginare che la gloria di Castelfranco, il Castelfranco, come qualcuno lo chiamava, Antonio Puccinelli, si sia stupito, fanciullo, per i colori del pittore che faceva giungere sulle sponde dell'Arno le novità di Roma.
Poche righe di un gazzettiere per mutare luci e punti di vista.
Il contesto illumina, l'archeologo lo sa.
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