Tutto è pesante, in questa estate torrida, e la stanchezza degli anni accumulati pesa come il caldo, lo moltiplica ...
Ma si deve ritornare a Castelfranco, gli anni del figlio prediletto, Antonio Puccinelli, impegni da mantenere, sempre con molta stanchezza. Come la stanchezza che avvolge la lapide del personaggio più inquietante e fascinoso di quegli anni, il geometra perito architetto che si dotò di stemma, onnipresente negli anni della Restaurazione, Giuseppe Becattini. Il tecnico, si direbbe oggi, indispensabile ad una comunità fondata sulla terra. Quante menzioni con il signore del paese che se ne stava sul palazzo del Lungarno che oggi è sontuoso albergo, il Priore Leonardo Martellini, e poi la figlia, e una famiglia che ne rinnova i fasti. Amministratori che sanno farsi proprietari.
Ci sarebbe da farne un romanzo, a Castelfranco, se solo la Musa fosse adeguata ... ma intanto nel cimitero dimenticato il marmo concede per un attimo il sapore di Spoon River.
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