Ritorna nel San Francesco Gentucca, a rivedere i luoghi della sua famiglia, i Morla, e quelli del marito, la chiesa sepolcrale dei Fondora, San Franceschetto. Giorno rovente, forse come le estati dei primi del Trecento, prima della crisi ecologica e della peste, che fece fare ai Morla la tomba della loro disperata speranza, 1348, 1349. Pochi amici a salutarla, mentre apre la porta che apre a storie narrate dalla terra e dai documenti, affidate ad un libro, al verde e nero della maiolica arcaica, alle immagini rigenerate ritrovate scandite e commentate da Consuelo.
E per il resto, il comunicato ufficiale ...
Gentucca e il complesso del San
Francesco. Due eventi per riscoprire storie lucchesi del Medioevo
Nel luglio del 2013 venivano
conclusi il restauro e il recupero funzionale del complesso di San Francesco di
Lucca, voluti e finanziati dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca.
Assieme a questi, erano stati condotti scavi che hanno consentito di
ricostruire l’impianto medievale del convento – fondato intorno al 1230 – e le
sue trasformazioni fino ai giorni nostri, oltre a molti aspetti della vita che
vi si svolgeva.
A partire dal 2010, infatti, lo
scavo aveva messo in luce la sequenza degli ambienti conventuali – il
dormitorio, il refettorio, la sacrestia, la ‘cantina’, la cosiddetta Cappella
Guinigi – disposti intorno al primo chiostro e aveva fatto luce sull’assetto
originale della chiesa stessa. Inoltre erano riemersi gli edifici legati alla
confraternita dei Disciplinati di San Francesco, ben conosciuta dai documenti,
e il chiostro cimiteriale aderente alla parete settentrionale della chiesa.
Fu proprio qui che riapparve agli
archeologi l’iscrizione funeraria della famiglia lucchese dei Morla, a cui
apparteneva Gentucca, la ‘dama’ lucchese celebrata da Dante nel Purgatorio. Al suocero di Gentucca,
Lazzaro Fondora, si deve invece la costruzione della chiesa detta oggi di San
Franceschetto – che egli dedicò ‘alla Vergine e a San Francesco’ – completata
nel 1309, come dichiara l’iscrizione splendidamente restaurata sull’architrave
della chiesa. Con questa si concludeva quasi un secolo di imprese architettoniche
che aveva conferito al complesso conventuale l’estensione che ancora conserva.
Leggere i nomi dei Morla,
rileggere la dedica di Lazzaro Fondora, correre a ritrovare le pagine con cui
il Minutoli, nell’Ottocento, aveva ricostruito il profilo ‘familiare’ di
Gentucca, riconoscere nella terra le ombre di una storia degli anni di Dante,
fu immediato ed emozionante, per chi vede l’archeologia non solo come sequenza
di strati o di forme di vasi.
Le emozioni, tuttavia, devono
essere disciplinate con la ricerca, prima di essere condivise. Sono stati
necessari due anni di indagini sui materiali, di analisi incrociate delle
evidenze degli strati e delle strutture – documentate in modo minuzioso grazie
alla disponibilità della Fondazione – perché l’emozione provata nella primavera
2013 davanti all’iscrizione dei Morla venisse fatta decantare.
Con due eventi, in programma nella
Cappella Guinigi del San Francesco venerdì 17 luglio alle ore 17, si presentano
i risultati di questo impegno, sintetizzati in un volume e in una mostra.
Il libro Il passo di Gentucca. Il San Francesco di Lucca nel Medioevo: un
itinerario archeologico, curato da Giulio Ciampoltrini e Consuelo Spataro,
con contributi di Alessandro Giannoni e di Andrea Saccocci, edito dalla PubliEd
e provvisto di un ricco apparato di immagini, inquadra la ‘storia archeologica’
della costruzione del convento francescano nella cornice della Lucca medievale,
così come risalta da trent’anni di ricerche archeologiche. Sono le cosiddette
‘maioliche arcaiche’ a raccontare la trasformazione della città nel lungo
‘secolo in verde e nero’ – i colori della ‘maiolica arcaica’ – che va dal
completamento delle mura comunali (1220 circa) alla ritrovata libertà del 1370,
seguendo idealmente ‘il passo di Gentucca’, dalle case dei Fondora (in Via
Fillungo) e dei Morla (in Via Santa Croce) fino al San Francesco.
La mostra Gentucca e il complesso conventuale di San Francesco tra testimonianze
letterarie e realtà sepolte, presenta, con un apparato rivolto al grande
pubblico, i materiali restituiti dallo scavo e gli aspetti della vita lucchese
negli anni di Gentucca che possono essere ricostruiti integrando i documenti
archeologici con le fonti letterarie ed iconografiche. Viene ospitata negli
ambienti espositivi realizzati nell’area absidale del San Francesco e rimarrà
aperta il sabato e la domenica e nei giorni festivi negli orari di apertura del
Complesso (dalle ore 10,00 alle ore 19,00) fino al 31 ottobre 2015 (salvo
proroghe successive).
Per informazioni:
www.fondazionecarilucca.it
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