La città di San Frediano. Lucca fra VI e VII secolo: un itinerario archeologico

martedì 18 agosto 2009

Segni della devozione per le archeologhe (ma anche -gi) della Terra dell'Auser



Ormai è dimostrato: le avventure estreme dell'archeologia non sono braccare smeraldi incastonati in diademi nell'Amazzonia colombiana, o affrontare Sfingi risorte con malefiche pozioni. Escavatori e motocarri della Capitale della Terra dell'Auser sono Mostri assai più insidiosi: vero, Sara & Serena? Allora, cosa meglio dei Santi (dice il Vecchio Archeologo che ha seguito tutte le Vie della Devozione, dagli Etruschi al 1799)? Anche se non vanno più di moda, anche se la Fondazione ha altri interessi (ahi, i Vecchi Lucchesi che proteggevano il grosso d'argento con il Volto Santo, dimenticati anche da chi si fregia di un ieratico Volto Santo d'oro), direttamente dalla Tomba della Signora di Mammoli, per la quale i Segni della Devozione avevano funzionato – come dice Serena – portandola un po' acciaccata ma al margine estremo di vecchiezza, ecco San Venanzio, protettore da cadute e fratture (localizzato con i Santi dei Transumanti di Garfagnana, Pellegrino e Bianco), e, per chi proprio non ce la fa, il buon San Giovanni Leonardi, patrono dei farmacisti, un po' dimenticato dalla città un tempo bacchettona (Via dei Bacchettoni), ora post-guelfa (o post-tutto), e soprattutto sfinita dai due anniversari in -08 (Puccini & Batoni) per ricordarsi del Devoto mariano, anniversariato (ahilui) in -09. I Figli della Capitale della Terra dell'Auser dovranno cercare di nascere in Anni Buoni (nota a pie' di pagina).

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