



All'archeologo non resta che cercare le svelte pagine dei Palazzi dei Mercanti della Belli Barsali, vademecum impagabile per il (Tardo) Rinascimento lucchese, per trovare le attese conferme ai frutti della Terra: terra sottratta ai fossati delle mura del Comune, edifici costruiti con il coacervo di minuzie sottratte (previa autorizzazione) alle mura. L'altra faccia delle serene dimore che trovano spazio fra Poggi e Garzoni, quella affidata (giustamente, dicono coloro che non amano i Telchini) alla fatica della terra, sono i pozzi neri, in cui l'archeologo trova le tracce dei Telchini suoi simili. E qualche raro frutto, fiorito delle estenuazioni montelupine dei primi del Seicento, lo rallegra e lo rassicura di aver ben letto le pagine curate dalla mitica Isa.
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