La città di San Frediano. Lucca fra VI e VII secolo: un itinerario archeologico
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domenica 11 gennaio 2015
I misteri della Torretta (Giovan Francesco Tinti a Porcari, anno 1590 più o meno)
E giacché gli amici di Porcari s'appassionano – communiter aut melior pars – delle memorie del castello, dimessa Torretta e già fiero segno dei potere e baluardo di confini, alfine i segni porcaresi dell'enigmatico astrologo di San Miniato, Giovan Francesco Tinti, che medaglie di terracotta spargeva in tutta la Toscana, entro il Granducato e oltre, fine del Cinquecento, anni di alambicchi e roghi.
Ignoto alle cronache, ignota la famiglia, nobiltà sconosciuta ai regesti, uno stemma chissà come costruito, inutile cercare sul Ceramelli Papiani, tutto da chiarire, un terreum volumen che già conosceva il Lami, Deliciae Eruditorum, e poi il Targioni Tozzetti, oggi dimenticato se non all'attenzione di Google Libri, e infine ritrovato nella grande voragine entro la torre che fu castello di Porcari. E non di più era per il Lami e per il Targioni. Medaglie di dedica, riti oscuri, celebrazioni tolemaiche, chissà chissà. Un tocco di sulfureo vapore nella verde prospettiva di Porcari.
Molto l'archeologo vetusto avrebbe voluto scoprire, ma oltre Google Libri non si va, ed è già qualcosa, se financo i dotti editori delle medaglie del supremo Middeldorff oltre non vanno. E in attesa dell'astrologo di San Miniato, forse millantatore, da Porcari a Monte Giovi passando per Valdegola e San Miniato, il Manilio dell'Elsa, secus Else flumen, le immagini delle sue memorie.
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