La città di San Frediano. Lucca fra VI e VII secolo: un itinerario archeologico

lunedì 22 agosto 2011

Giallo d'agosto




Vive il giallo dei girasoli amati in quest'estate nella Terra dell'Auser il fuoco del sole al tramonto, fiamme lenite dal verde delle ultime piogge.
E gialla è l'estate che prepara il biennale viaggio a Castelnuovo, giorni dell'Ottocento da vivere e riscrivere, per questi Anni Centocinquanta già dimenticati; non il bianco e i colori di Mondovì, non le tristezze anglocinesi del Willow Pattern, malinconie superflue in anni difficili, ma il giallo delle scodelle e dei piatti profondi e dei catini irrorati della luce della vetrina, animati da macchie informali che segnano la giusta porzione di zuppe e minestre, e la fine del pasto approntato da Artusi di Garfagnana per contadini incerti se partire per Altri Mondi o faticare fra castagni e campi d'orzo e di patate. E la sera, nelle aspre gioie domestiche, nel casolare all'incrocio delle vie di fondovalle e di montagna, o nell'osteria, il vino per nutrire e dimenticare, e il giallo di scodelle allegre, uscite da chissaquale vasaio di provincia, ancora maestro di tecniche antiche, a combattere con le sue macchie informali contro Richard, vedove di Mondovì, Società Ceramica Lombarda e gente di Laveno, ricordi del Seicento e del Settecento per una valle che sentiva il fischio del vapore.


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