La città di San Frediano. Lucca fra VI e VII secolo: un itinerario archeologico

mercoledì 26 maggio 2021

Continuando la crociera ... e ritornando a Prato.





Crociere nei mari dell'Ellade e nel tempo, in compagnia di Cristoforo Buondelmonti, gentilmente messo a disposizione da Gallica, e del mondo visto da Pietro del Massaio, splendido lemma gentilmente fornito dalla Biblioteca Vaticana, certo c'è la filigrana, ma bisogna accontentarsi.

Con Cristoforo si viaggia per isole, piene di castelli e di ruderi e di meraviglie e di porti, e con la sua compagnia di mercanti pellegrini avventurieri si sbarca a Clarence, o Glarenza, castello degno di quelli d'Occidente e d'Italia, in una terra piena di castelli come di signori in guerra, sempre a combattersi per devastare un giardino fiorente e poi cederlo al Turco.

E a Glarentza si trova l'eccellente guida di un bravo archeologo, per chiese e torri e quant'altro il Medioevo franco, di bene e di male (moltissimo) ha fatto ad una terra infelice.

Un po' di nostalgia di casa, davanti al boccale di maiolica arcaica blu di Prato. Seconda metà del Trecento, direbbe l'archeologo che ne ha visto qualche pezzettino anche a Lucca.

I traffici del Datini, raccontati in blu e nero su fondo bianco, subito si immagina. E i misteri delle tessere mercantili...

domenica 9 maggio 2021

Spirali come onde. Navigare sull'Egeo con le catinelle di Montelupo




 Quante ne vennero dalla Grecia in Toscana, di ceramiche ... e qualcuna anche nell'opposta direzione, e si può navigare dallo Ionio all'Egeo, fra Quattrocento e Ottocento, guidati dalle maioliche di Montelupo che andavano su tavole elleniche. Si sa ...

Ma un po' di emozione coglie, quando veleggiando di isola in isola, per seguire curiosità di studi che dovevano essere fatti un po' prima, sfogliando l'opera di un eccellente studioso, le onde di Lucca fanno incontrare le spirali della catinella di Montelupo finita a Paros, fra la fine del Settecento o i primi dell'Ottocento. Venuta su navi di Hydra e di Spetses, un po' prima che divenissero guerriere e affrontassero la ferocia turca, pochi contro molti ma pieni di cuore e di voglia di libertà. O forse navi di Toscana, un po' meno, o inglesi. Sempre ci sono gli inglesi, in queste storie che partono Livorno ...

Dalla Grecia alla Toscana, e viceversa ...

giovedì 6 maggio 2021

Ritornare sui passi di Gentucca. A Lucca dal Mar Nero, per poi andare in Spagna

 


C'è differenza fra il simile e l'uguale, molta e bisogna ammetterla, se c'è e quando si riesce a vederla.

E così, per caso, l'anfora del San Francesco di Lucca, metà circa del Duecento, vista assai simile a quelle di Sicilia e dei regni normanni, diviene quasi uguale, e forse senza il quasi, all'anfora del relitto di Novy Svet, o piuttosto Novyj Svet, dacché la Crimea ha ritrovato la Madre Russia che la liberò dai Tartari. Ma agli Ucraini ora piacciono i Turchi che li facevano schiavi e li mettevano ai remi. Ognuno ha i suoi gusti.

Nave pisana, e fascinose storie di battaglie navali con Genovesi nel mare di Crimea, 1277, dicono coloro che l'hanno vista nelle acque del Mar Nero, ma forse anche prima, sussurra il gruzzolo di Manuele imperatore di Trapezunte. E questo è adatto all'anfora di Lucca, rotta quando si faceva il San Francesco, affondata in Crimea quando Pisani e Genovesi guerreggiavano sulle acque che ancora non avevano visto il Turco trasformarle in via del dolore per i Cristiani delle steppe, e neppure la peste. Anni di Manuele Comneno sire di Trebisonda o poco dopo non si saprà, ma bella la graffita tirrenica fra vasellame di cui l'archeologo di terre di Toscana tutto ignora.

Suggeriscono i dotti di Kiev, forse a ragione, anfora di Spagna, o meglio di Catalogna, anche se quelle di Paterna sembrano un po' più tarde, ma chissà. Un mare piccolo, il Mediterraneo, anche nel Duecento. Ars longa, mare breve.

sabato 17 aprile 2021

Il Santo e il re, la Croce e l'Elmo





Giorni di voli sulla rete, giacché non si possono scalare le biblioteche ... e non è detto che sia un male, se dalla Valdinievole e dalle storie di un ritrovamento di tanti anni fa si arriva senza scalo a Dumbarton Oaks, elegantissima fonte di immagini e sapere, libri schede e quel che di meglio si può chiedere.

Si parte dalle terre che furono di Lucca, con l'elmo (e che altro se non elmo, seppur con quel velo un po' oscuro che eccita all'eccellente esercizio delle professorali astuzie), ritrovamento del 1890 o un po' prima, castelli di Valdinievole e Agilulfo re, curioso sì ma non stupefacente per chi si è visto consegnare due elmi in tanti anni di storia, trovati per caso ma "confermati" e per chi sa come gli elmi rotolino, con o senza le teste.

E si arriva a Dumbarton Oaks, alla croce stupenda del Cristo Giovane, crocifisso e in gloria, «not the crucified Christ, nor the living Christ, but the eternal Christ outside of time, triumphant and bearing the marks of his passion» fascinosa esegesi, ma certo che il San Giovanni Battista (sembra) subito evoca il re in trono con i suoi guerrieri armati di lancia, e la doppia processione di chi lo celebra, volti pienotti e giovanili come quelli della corona di santi. Sbalzati nell'oro o nel bronzo dorato, figli della stessa storia di immagini.

Orefici per la devozione, o per la celebrazione, per le nobildonne dell'impero e per i re barbari e i loro devoti. Santi e re che si scambiano e sovrappongono, toreuti che vagano nelle nebbie degli anni di pioggia per dar luce con l'oro, con la fede, con il potere. La Croce e l'Elmo si intrecciano, protezione e manifestazione, l'una e l'altra, in Tempi di Croci. 

domenica 4 aprile 2021

Navigando con il Burchiello



L'archeologo è come Anteo, deve rimanere saldo sulla terra per volare, si scrisse ... ma si può volare anche sognando.

E chi gli vieta dunque di sognare, se dalle acque dell'Arno emerge un rudere ... porti di Firenze, non certo di Florentia, ma chissà di quale secolo. La pietra inganna, e soprattutto quella fiorentina.

Navi e navicelli si videro passare fra Era ed Elsa, di ogni epoca, ma per il rudere del Pignone, davanti all'archeologicissimo Palazzo Wagnonville, termine di tanti viaggi, si deve folleggiare con il Burchiello

    e dicesi nel Borgo a San Friano,
    ch’ egli è venuto al porto de’ Pilastri
    una Galea carica d'impiastri,

Solo il vaneggiamento geniale del Burchiello è adeguato all'archeologo.



giovedì 25 marzo 2021

Ricordando Gentucca, nel Dantedì di Lucca (se esiste)

 


È senile la memoria, prima che si dissolva se la senescenza va un po' troppo in là, e il commemorazionificio è da civiltà in crisi, sfasciate ... Augusto non celebrava né X né XX del potere suo, e poi si arrivò ai V.

Ma giacché Dante è Dante, cos'altro se non immaginarlo a passeggio per le vie turrite di Lucca, con Gentucca, dalle torri dei Morla alla magione dei Fondora, e chissà altri ... seguendo le immagini di Deodato Orlandi, per la sceneggiatura (sezione abiti e dintorni ...),  e anche un po' quelle dell'archeologo, sezione paesaggi urbani.

Buona passeggiata, Gentucca. Chissà se ti riconoscono...

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