La città di San Frediano. Lucca fra VI e VII secolo: un itinerario archeologico
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sabato 2 luglio 2016
Storie castelfranchesi dell'Ottocento, di piatti famiglie contadini calzolai braccianti
I piatti del nonno, si diceva un dì ... Proprio non sono, ma quasi, maioliche con onde puntinate, d'Empoli o dei Ginori, il mare neoclassico in un piatto e il delicato viola monocromo, per i poverelli i guizzi stanchi di antiche decorazioni in verde e giallo.
E Ruggero che ritrova nelle celle di Excel i figli (si direbbe) di chi li ruppe, per farli finire nonsisadove nel Palazzo Comunale di Castelfranco di Sotto, e farli ritrovare, anni Settanta, carichi di attese, esaurite e inani. Contadini e braccianti, plebe urbana rassegnata o disperata, che un po' s'arrangia in altri mestieri, racconta al censimento dell'anno 1841, felicemente messo in rete dagli Antenati: calzolai, barrocciai, pescatori, legnaioli. La terra, i due fiumi, il bosco; e un po' di zoccoli s'han da mettere, nelle macchie delle Cerbaie, per la legna del minestrone. Molta miseria, qualche possidente, un po' di preti e loro servi.
E fra questi, con gli Antenati, l'archeologo ritrova gli avi suoi, che se non ruppero, avrebbero potuto rompere piatti e tegami, per zuppe miserabili.
I Lazzeri, contadini venuti di Cerreto all'inizio dell'Ottocento, Lorenzo da cui Giuseppe da cui Francesco da cui Giuseppe, e con questo siamo arrivati a noi; i Ciampoltrini, plebe di Castelfranco da sempre, pronti a qualsivoglia lavoro e quando non c'è calzolai da sempre, fino ai giorni nostri. E per il nonno si risale a Emilio, un po' in ombra negli atti, al padre suo Giovanni, che nell'anno 1851 sposava Faustina Bachini, un figlio dietro l'altro per dieci anni, tutti morti o quasi (ma anche i Vettori infanti morivano nella culla, pallida mors aequo pulsat pede); e da lì Angiolo, nato negli anni della Rivoluzione, 1798, e morto in quello del colera, 1855, tragico per le plebi urbane; e da lì su su con Antonio, nato negli anni dei Granduchi illuministi, 1765, vivo ancora nel '41, caso raro (dice Ruggero con Excel), seppur miserabile; figlio di Angelo, da cui l'altro ramo della schiatta, migrati in terra di Francia.
A volte anche il Ministero fa cose buone ...
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