La città di San Frediano. Lucca fra VI e VII secolo: un itinerario archeologico

giovedì 25 marzo 2021

Ricordando Gentucca, nel Dantedì di Lucca (se esiste)

 


È senile la memoria, prima che si dissolva se la senescenza va un po' troppo in là, e il commemorazionificio è da civiltà in crisi, sfasciate ... Augusto non celebrava né X né XX del potere suo, e poi si arrivò ai V.

Ma giacché Dante è Dante, cos'altro se non immaginarlo a passeggio per le vie turrite di Lucca, con Gentucca, dalle torri dei Morla alla magione dei Fondora, e chissà altri ... seguendo le immagini di Deodato Orlandi, per la sceneggiatura (sezione abiti e dintorni ...),  e anche un po' quelle dell'archeologo, sezione paesaggi urbani.

Buona passeggiata, Gentucca. Chissà se ti riconoscono...

mercoledì 17 marzo 2021

Per Augusto, un anno dopo, ritornando sulle vie della Piana di Lucca


Un anno dacché Augusto è andato a vedere dall'alto i paesaggi delle Cerbaie, le vie del Botronchio, le fattorie e le strade della Piana di Lucca ... poche parole, come di poche parole era Augusto Andreotti.

E una pagina, la prima, di un lavoro che condivide fatiche di tanti amici. E anche di Augusto, sulla via di terra del Fosso Gobbo. Lucidamente geniale, austero di parola ... Grazie a Stefanella e Lorenzo Quilici si può leggere ... per l'aggratis ci vorrà un po' di tempo, perché il lavoro ha il suo prezzo. Augusto sarebbe d'accordo.

mercoledì 3 marzo 2021

Navigare con Claudiano, su onde dipinte in rosso...





.....            quatitur Tyrrhena tumultu
ora nec Alpheae capiunt navalia Pisae
....
                                Iam classis in altum
provehitur; dextra Ligures, Etruria laeva
linquitur et caecis vitatur Corsica saxis.
humanae specie plantae se magna figurat
insula (Sardiniam veteres dixere coloni),
dives ager frugum, Poenos Italosve petenti
  opportuna situ ...

Giorni di silenzio e sosta, certo non di navigazione, questi di una primavera furente e dolente, ma quando appare in un bel libro generosamente messo in rete il piatto carico di rosse onde, memoria di Olbia e delle sue acque, onde gemelle di quelle delle scodelle antiche del Valdarno, viste fra Lucca Empoli Pistoia Fiesole, subito si ritorna a Claudiano e al viaggio di Mascezel e dei suoi, una rotta descritta con minuzia, salvo che nella sosta dai monaci di Capraia, chiave per l'Africa. Anno 398.
Da Pisa e dai suoi navalia alla Sardegna, crocevia del Mediterraneo ... portando con la flotta un piatto colorato, e quel che v'era dentro.

venerdì 19 febbraio 2021

Il ponte dipinto ... dal Botronchio a Roma




Due anni son passati, più o meno, gli ospitali amici di ATTA lo consentono, e si dà via libera all'ultimo scavo, anni non molti, distanza psicologica siderale. Il ponte di legno degli Etruschi del Botronchio, visto per un attimo, dopo il ponte romano.

Anni quelli che bastano a vedere infine in tocchi veloci di un pittore dell'Urbe, Horti Lamiani o quel che sono, nei colori del suo paesaggio, l'immagine del ponte di legno sempre cercata, trovata solo in vaghe emulazioni.

Quanto sarebbe piaciuto ad Augusto, quanto ... E molto ne avrebbe discusso, carico di dubbi e di domande.

Cercata studiando il ponte romano, era ottima anche per l'etrusco, il Ponte Sublicio di una terra tanto amata, ora che sono quaranta anni dacché la si ama.

giovedì 14 gennaio 2021

Anniversari, seguendo onde e punti.



Quaranta anni, giorno più giorno meno, da quando l'archeologia teorica si fece pratica, nella giovanile Soprintendenza Archeologica della Toscana, con non meno giovani amici e compagni di avventure. Come si dice, sembra ieri, ma quanto tempo ... il tempo di vedere tutte le stagioni, progettare scavi, saltare in cantiere, seguire restauri, scrivere di tutela ... fino a vedere tutto risucchiato dal burocratismo e infine strangolato. Primavera, estate torrida degli anni Ottanta, lieve autunno con il nuovo millennio, il gelo del luglio 2016. 

Ricordi, non bilanci. E tutto in due frammenti, scavi di Lucca Battistero, anni Settanta, scatolina riemersa quando già tutto era finito, e un'amica ancora in prima linea te la mostra, la apri, e trovi le onde e i punti della scodella di Fontanacce di Medicina che un giovane collega mostrò dal primo sopralluogo in Valdinievole, gennaio 1981 o febbraio ... Enigma allora appena illuminato da qualche frammento di Luni, e ora molto se non tutto sappiamo su linee ondulate in rosso e pennellate degli anni di contadini e pastori, e fabbri cittadini, fra IV e V secolo.

Seguire onde fermandosi sui punti ...e sempre senza vedere l'intero sistema. ma si sa, qualche volta è meglio immaginare, e sognare, anche ricordando storie di quarant'anni prima.

venerdì 1 gennaio 2021

Disseminar tremissi





Seminare monete d'oro, chi lo faceva, chi si illudeva? Ma andava di moda, chissà, nelle Maremme del V secolo, e un po' anche dopo, tremissi o solidi con facce di imperatori e croci, segni del potere e attese di salvezza, di qua e di là dal grande segno di interpunzione della vita ... Roccastrada, rifiutati perché troppo comuni il Teodosio e il Valentiniano, Prata, un bel tremisse di Zenone, opera di zecca italica, anni di Odoacre, si direbbe dalla più raffinata descrizione. Anni Venti dell'Ottocento, contadini e funzionari in attesa dell'elogio granducale, qualche volta raggiunto, qualche volta no. Per un grammo e mezzo d'oro, cosa non magna anche allora, e poco meno, forse, di quando la monetina fu persa.

Perfidia di archeologo domanda se solo monete di un grammo e mezzo d'oro venivano offerte alle granducali collezioni di Toscana perché tanto valeva l'approvazione delli superiori, e quando ben altro era il malloppo si provvedeva di martello e di fuoco, a far dell'oro coniato mero oro, e sciogliere tutti i dubbi,

Oppure se per le Maremme girovagavano, chissà, pastori, come quelli immaginati trent'anni fa in continue escursioni sulla sponda dell'Osa, quota 10, quanta fatica per qualche pagine, ma quanta attesa, per un sito degli anni in cui di disseminavano tremissi, e anche un po' di solidi, in cui si immaginò, nel nero della terra, la storia dei pastori.

I pastori erranti di Maremma, capanne fra ruderi di città e ultime luci delle ville ... con il tenue bagliore del tremisse, perduto fuggendo da lupi o da briganti.


lunedì 21 dicembre 2020

L'ombra lunga dell'Etrusco




Un bel regalo per il Natale, gli amici antichi e nuovi del Mugello, la tomba quasi principesca di Radicondoli, meraviglie di scavo, rigore di studio, documentazione perfetta ... 

E giacché sono i giorni del solstizio, e le ombre sono lunghe, la decorazione del barilotto con battente per coperchio, plastici trionfi di meandri, si allunga nel tempo e nello spazio fino agli scavi nel fango di Lucca, Via Squaglia, autunno del 1982 ... e poi un bravo restauratore a ricomporre dallo sfacelo di tombe distrutte un cilindro inquietante, e le pagine di Francesco Nicosia, di Giuliano de Marinis, e Fausto Berti e poi di Giovannangelo Camporeale ... memorie, per ricomporre le vie da Volterra verso il settentrione seguendo il filo dei listelli. 

E le geometrie policrome degli spazi di Villa Guinigi per rammentare al viandante distratto le prime storie della Piana che sarebbe poi stata di Lucca.

Un triangolo del VII secolo a.C., un po' prima forse nel Mugello, un po' dopo nel suburbio di Lucca.

Storie sepolte, accantonate, concluse tanti anni fa, che si risvegliano con le ombre lunghe del solstizio, da Volterra a Lucca, da Lucca al Mugello, dal Mugello a Volterra, terre di Etruschi.
 

Lettori fissi