La città di San Frediano. Lucca fra VI e VII secolo: un itinerario archeologico

giovedì 6 marzo 2025

Seguendo marmi dipinti ... da Lucca a Naxos.

 





Dipingere il marmo, passione duratura, ma un po' di più nel secolo VIII o nel IX, iniziale, e l'ombra del pittore lucchese, poi alla corte del re Astolfo, Auripert, benignato (o pagato?) con terre e con poderi dalla cassa fiscale, si allunga, chissà quanti anni dopo, sulla cripta di Santa Reparata,  O qualche anno prima, sarebbe bello seguire Guido Tigler nella sua cronologia precoce.
Ma si continua a temere che a Santa Reparata si imitassero a colpi di pennello i marmi che il vescovo, cercandoli chissadove, aveva trovato per rivestire la cripta per San Regolo, alla romana.
È comodo seguire il professor Scirea per marmi dipnti nella Longobardia, di giù e di su, ma è più fascinoso imbarcarsi su qualche nave bizantina, si sa che arrivavano a Pisa, per salvare Adelchi, e arrivare al monumento più fascinoso dell'era iconoclasta, Agia Kyriaki, isola di Nasso, o Naxos, fa più romano d'Oriente.
Con un po' d'impegno, ma non troppo, si riesce a farsi regalare dalla rete immagini non solo dell'abside coperta di croci e di famiglie di volatili, ma anche delle navate, e più in là ... e vedere il pennello bizantino che vibra di linee ondulate, in rosso e in blu, per pannelli che celebrano l'unità del Mediterraneo imperiale. Pennello un po' rustico, ma forse per questo ancor più fascinoso quello del pittore cicladico ... 

martedì 11 febbraio 2025

Terme neoclassiche, per consoli e principi


Sono tornate di gran moda le terme in Toscana, e l'archeologo antiquario, o forse antiquofilo, ritrova memorie un po' neglette, superando i confini del Granducato e dello Stato di Siena, arrivando nelle terre dei Papi, seguendo i disegni dell'architetto francese, Ensemble de dessins de Toscane, 1823-1825, Abel Blouet. Generosità dell'INHA, anche se a risoluzione non eccelsa.

Arriva a Musignano, terre del Principe di Canino, il fratello diverso dell'imperatore. i suoi primi scavi, quando le vide, di prima o seconda mano, il Blouet, erano passati quindici anni e ancora la selva non aveva ritrovato i suoi diritti. Sfavillano nel rosso di un disegno sottile, un po' svanito, ma è sempre un bel risultato, per sceneggiare la dedica ad Apollo del console di Barcellona, CIL XI, 2925, tante volte vagheggiata quando si parlava di imperatori e senatori sulle coste dell'Etruria. Lucius Minicius Natalis, specializzato in dediche a divinità iatriche, qui ad Apollo, onusto di incarichi e figlio di gran comandante.

Natatio, si direbbe, vasche di acque tiepide e bollenti, percorsi un po' comuni e un po' distinti per uomini e donne, cisterne, castella aquarum e sostruzioni, portici colonnati intravvisti appena. Tutto in un foglietto, misto ad altri cento. Manca il sacello circolare, o forse c'è, direbbe l'archeologo di Toscana che tanto ha dato per le acque salutari, quando ancora non erano di moda. 

Uno schizzo per ritrovare sapori neoclassici al profumo di passione antiquaria, le grandi terme dell'Etruria meridionale, la compostezza del console, che ad Apollo si presenta con un cursus folgorante di sintesi.

Gli uomini degli imperatori antonini, sobri e fieri, per le acque un po' perdute di terre di confine.

domenica 5 gennaio 2025

Provincia Tuscana. Viaggiare tra Longobardi e Romani dell'anno 600 (più o meno)



E dunque si è  concluso anche questo viaggio, quanti conclusi, e qualcuno ancora da fare ... si sogna. Ma gli anni s'accrescono, il corpo è segnato da tagli e beveroni, si viaggia solo davanti ad una tastiera e alle immagini accumulate, sul disco rigido e nella mente. Finché si può, una stanza può non aver pareti ...

Un viaggio in compagnia di tanti amici, dice academia.edu, ma si sa, le cifre saranno un po' gonfiate, spesso solo un'occhiata, talora distratta, talora di disprezzo. L'accademia non perdona chi non è della consorteria, ma si tira avanti ugualmente, in compagnia di tralci a cornucopia, senile fissazione di chi con questo parte da Sbeitla e in un giro di foglie arriva a Rigoli. 

Eh, sì, l'archeologo rottamato viaggia tra Longobardi, ma ama solo i Romani, l'Impero che non voleva morire e ci riuscì, con le facce viste su solidi e tremissi, Costantino IV e Tiberio III e Giustiniano II, dall'Isola del Giglio, quante storie in quel calco.

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