venerdì 14 settembre 2012
Il colore dei pesi, i colori delle bilance (segni del VI secolo a.C. e dopo)
Il color del verde serpentino, per il mutilo peso delle Melorie, levigato per misure perfette di merci ignote, forse la lana; i colori della mitica kylix venuta di Laconia in Etruria, Arkesilas i suoi uomini i sacchi la bilancia e la scimmia, il verde il rosso il nero o che altro voluti da Babelon per il prestigio del Cabinet des Medailles, fiero dei volatili policromi sul trono del re di Cirene, dopo il signore di Vulci che l'aveva voluta e l'orgoglio dei Monumenti dell'Instituto, quando l'archeologia nasceva e i pupazzi del secolo VI avevano un fascino oggi per pochi, con le storie allora preziose, oggi oscure ed inani.
Ultime ricerche, per dare colori a chi certo non misurava il silfio per le navi egee, forse signore di casa, domisedae, lanificae, come le celebra l'intaglio di Verucchio e la parola dei professori; padrone di casa e dei telai della Terra dei Quattro Fiumi e del terrazzo fra i Due Fiumi dove Paolo e Silvio hanno estratto dalla terra una pagina di stori.
Un po' di colore anche per i segni della terra, seppur già policromi, o eterocromi ...
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