mercoledì 18 maggio 2011
La O di Paolo & Silvio (ovvero: lo scavo infinito della Rocca Tonda delle Verrucole)
Quindici anni o forse più (o pochi di meno) per vedere il sottile tratto del Pasi trasformarsi in segno di pietra fissato sulla scheggia di pietra delle Verrucole, la doppia punta volta alle Panie, e dieci per fare dei segmenti sottili scavati da Paolo una tondissima O, il Tondo della Rocca Tonda.
S'innerva sulla pietra il tessuto di ciottoli e malta voluto dagli architetti venuti di Lombardia per segnare del segno dei Duchi di Ferrara (e di Modena) la valle amica, via impervia verso una Toscana remota, e svetta al cielo sulle immagini della Rocca Tonda sul Mare di Rodi, e delle Rocca Tonda di Schifanoia.
Un Rinascimento in Giallo e Verde, come le dame che facevan compagnia alle castellane sulle scodelle di Ferrara, mentre volavan le note di Josquin Desprez e i versi di antiche storie di Orlando, pronte ad essere riversate nel suono dell'Ariosto.
Pietre bianche sul biancore della pietra, in un giorno di maggio del 2011, che cantano le impreese degli archeologi, e la malinconia di anni perduti.
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