giovedì 27 gennaio 2011

Buccheri & Buche



La Buca che genera il Bucchero, il Bucchero che dà luce alla Buca, negli anni del Vi secolo a.C., di pirati e mercanti focesi sui mari del Tirreno, di Etruschi che navigano, di Etruschi che vedono sorgere magre spighe da una terra sottile striscia fra acque fluenti e acque stagnanti, nella Terra dei Quattro Fiumi, dove le vie delle monossili diluiscono le vie delle penteconteri, e Pamu incide una coppa prodotta da un povero vasaio di Pisa, mentre sognava Ergotimos e ammirava forse un cratere destinato a Vix.
Il vecchio archeologo che ripete esausto e sfinito i sogni di trent'anni fa, quando vedeva apparire un nero inatteso dalle argille del Valdarno o dalla sabbie della Terra dell'Auser, si ritira salutando le pie donne e i cari amici che hanno condiviso la fatica della Granchiaia, pensa a Carlo che è ancora con noi, con vipia herminai e le sigle dei vasai di Gello, e Marcello che ha lasciato il rosso dei fiumi sepolti a memoria dei suoi sogni, e passa la mano a Francesca, archeologa perfetta colta erudita, ai suoi sogni che s'arrotondano sulle olle d'impasto con inclusi microclastici e s'affinano sulle carenature più o meno squillanti delle coppe del povero bucchero che un tempo fu nero, poi divenne grigio.

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