lunedì 31 gennaio 2011

Le buche e gli alvei (oppure: i Fiumi di Marcello)




Non sono i braided rivers dell'Alaska quelli che Marcello vide cercando l'Auser, ma dalle fatiche di Elisabetta e Serena, Maila e Patrizia, Silvia e tanti altri, sgorgano, tra ghiaie e ciottoli, le acque sulle quali navigava chi viveva nelle Buche ripiene di Buccheri, contadini del VI secolo a.C., Pamu e i suoi compagni. E l'intreccio di alvei che si placa nei meandri e nella paludi, dove Capanne con Buche popolano paesaggi ritrovati tra sogno e coscienza.
Avrebbe scherzato, con una battuta delle sue, Marcello, su tante meravigliose archeologhe che si arroventano ad estrarre schegge di olle d'impasto con inclusi microclastici, per dare un'età alle ghiaie trovate all'inizio della calda stagione dell'anno in cui avremmo ricordato il suo viaggio nei luoghi da cui la Terra è più chiara, per chi, come Lui, lascia affetti, simpatia, stima. E non si sarebbe stupito, di aver visto, nel rosso che oggi diviene bianco, le ghiaie sepolte, il fiume che ci guida di nuovo, in un viaggio nella Terra dei Quattro Fiumi, fra Granchiaia e Chiarone, Nacqueto, Fossa Due e Melorie, alla ricerca di un passato che ci fa vivere le immagini del presente.

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.