giovedì 29 luglio 2010
La Notte dei Due Castelli
È sotto il segno di San Ciriaco, o piuttosto dell'agontano, la Notte che si insegue fra due castelli, di qua e di là dall'Era, il castello che fu del Vescovo e sulla perduta prima via Romea, la via di Pertuald, e l'ampio dominio fra Era e Roglio: Capannoli che ritrova le sue origini, fra cocci infiniti, cippi, monete, fantastici colori che accendono una notte sotto il segno di Dioniso; Peccioli, con le Ninfe dell'Antro ospitali, e i colori di un libro, «coronamento di due anni di impegno collettivo».
Della Notte dei Due Castelli, fra sindaci assenti sulle vie di Marco Polo, sindaci e assessori presenti a far festa con il popolo presente, sul prato della villa riconquistata, popolata di tigri e di relitti di una storia cercata con passione infinita e pochi soldi, rimane l'immagine di un cielo stellato fra l'Era e il Recinaio, quando le Ninfe dei Fiumi per un attimo riaffiorano per unire il loro sogno di passato a quello delle Muse.
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