Si ritrovano pagine antiche di storia patria, si rileggono venti e più anni dopo, e scatta il conto ... ma sì, anno vigente ancora 2023, sono Settecento Anni tondi dacché Paruccia del fu Orlandino, Chiara del fu Bonaiuto, e 'certe altre donne' fondarono nel quartiere di San Martino, un isolato intero, dove già era la casa che Paruccia aveva trasformato in chiesa, il monastero che sarà dei Santi Iacopo e Filippo. Storie di Castelfranco di Sotto, fresco di costruzione.
Una presenza incombente per l'archeologo in pensione, che lì vide per la prima volta apparire dalla terra i segni della storia, anno 1975, ma quanti altri ricordi ...
Il monastero le sue monache le sue ceramiche, e poi, rivissuta di recente, la sua fine e la metamorfosi, palazzo e fattoria dei Martellini e poi di grandi di Spagna. Ma la chiesa rimasta, fino al crollo. Chiesa della Compagnia, ora teatro, le memorie che si diluiscono nella dissoluzione dei nomi.
Ma è lì l'impresa al femminile, come si direbbe oggi, Paruccia Chiara e le loro amiche, come usava fra Duecento e Trecento, a fondare chiese e monasteri.
Nella civiltà della memoria a numero fisso, settecento è un bel numero, per rivivere per un attimo, nella carta del notaio castelfranchese, gentilmente elargita dall'Archivio di Stato di Lucca, 1° febbraio 1323, scriveva Ranaldo di Ghiandone e tutti i preti intervenivano, la profonda emozione di quel giorno.
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