giovedì 1 giugno 2023

La doppia vita di Framarich (ovvero: vagheggiamenti di due giorni di longobarderie, a Grosseto)



Due giorni fitti fitti a Grosseto, a sentir ragionare di Longobardi, e qualcosa ci sarebbe anche da postillare, ma alla fine si vuol solo cambiare argomento ...

Ma lì, di nuovo storie di guerre e di terre fiscali, e l'oro romano che diviene simil-romano, in tremissi buoni di peso ma vieppiù devastati nell'immagine, si può riandare a Giovanni di Efeso e i Longobardi al soldo dell'Impero nei tormenti della fine del VI secolo – antica fissa dai tempi dei Longobardi di Chiusi – e alla sua versione d'argento ritrovata chissaddove in Siria, prontamente traslata in Germania ... ritorno a casa, fanno capire i dotti che l'hanno notomizzata, perché Framarich che dedicò nelle chiesa perduta nelle terre d'Oriente dell'Impero aveva da essere franco. E Karilos gallo ... e così gira gira alla fin fine Karlsruhe è degna sede, sussurra il subconscio.

E perché non longobardo, Framarich? Ci saremmo anche, fra Brückner e Nicoletta Onesti vedova Francovich, e Maria Giovanna Arcamone e Carla Falluomini, lì a Grosseto ... con un po' di sforzo e con i decenni che passano prima che Giona scriva, Framarich potrebbe essere diventato anche Fraimeris, il monaco miracolato da San Colombiano, -ris da -rikaz funziona, nell'Italia padana, già ci rammentava Arcamone, *frama- finito in Fraime- è più complesso ma si può fare, un po' di dittongazione, le conseguenze dell'accento, sì, se ne vedono di più ardue ...

E il pio guerriero di Siria che qualche anno dopo diventa monaco di Bobbio ... andrebbe bene anche come franco, però. Chissà.

Sarà o potrebbe essere, ma una bella storia da romanzare, lavorando di dittonghi ...

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