sabato 10 giugno 2023

Per Silvia (Nutini), dal mare di Fonteblanda



Apri FB, e una voragine all'improvviso ti è davanti ... Silvia, Silvia Nutini, lasempreallegra, vitale, pungente, brillante, non c'è più.

Le parole sono eccessive, inopportune.

Silenzio, come davanti al mare di Fonteblanda nei giorni d'inverno, i più belli, quando s'immaginava di uno scavo che poi ci fu, ed emersero dalla spiaggia della laguna Etruschi dimenticati, e presto obliati.

Ma non prima che Silvia ci raccontasse storie impensate, quando ancora si occupava di ossa e di molluschi eduli, e non degli Stovigli delle Monache e poi di arte.

Sempre più in là. Sempre oltre. Ridente e un po' beffarda.

Pronta a rispondere con battute ancor più incisive alle battute sulle vongole di Fonteblanda, opera preziosa, unica forse, sugli Etruschi del mare del secolo VI avanti Cristo.

domenica 4 giugno 2023

Da Arbe ad Arfoli. Il nodo (di Salomone) con il chiodo




Un amico di Facebook c'illumina con i rilievi di Arbe, e subito riappare la meravigliosa lastra di Arfoli, vista di fuga qualche tempo fa. Il nodo di Salomone, quanti ce ne sono nelle opere romane dei primi del secolo IX, quanti ... ma con il chiodo al centro è faticoso cercarli fra le tavole del Corpus ...

Riappare ad Arbe, con il senmurv nel frattempo frantumato, un dottissimo lavoro di un dotto di Croazia per illustrarcelo, nodo con Salomone con chiodo perno o chissà cosa significa, ma certo è come ad Arfoli, le immagini dell'Adriatico che la bora fa arrivare di Dalmazia in Toscana.

Da Arbe ad Arfoli, con un marmorario virtuoso, che sa replicare da maestro i popolati reticoli degli anni in cui Carlo dominava ... e vuol far capire che replica ma non copia, il ductus del senmurv è limpidamente diverso dal rilievo di Neviđane, arcipelago zaratino, isola di Pasmano, così come astuto è il marmorario di Arfoli, a fare dell'uccello bezzicante un nutritore del pulcino.

Sembrano fratelli i marmorari di Arbe e di Arfoli, degli anni in cui si sapeva replicare ma lo si faceva capire. Perché quella era la bravura dello scalpello negli anni iniziali del secolo XI.

giovedì 1 giugno 2023

La doppia vita di Framarich (ovvero: vagheggiamenti di due giorni di longobarderie, a Grosseto)



Due giorni fitti fitti a Grosseto, a sentir ragionare di Longobardi, e qualcosa ci sarebbe anche da postillare, ma alla fine si vuol solo cambiare argomento ...

Ma lì, di nuovo storie di guerre e di terre fiscali, e l'oro romano che diviene simil-romano, in tremissi buoni di peso ma vieppiù devastati nell'immagine, si può riandare a Giovanni di Efeso e i Longobardi al soldo dell'Impero nei tormenti della fine del VI secolo – antica fissa dai tempi dei Longobardi di Chiusi – e alla sua versione d'argento ritrovata chissaddove in Siria, prontamente traslata in Germania ... ritorno a casa, fanno capire i dotti che l'hanno notomizzata, perché Framarich che dedicò nelle chiesa perduta nelle terre d'Oriente dell'Impero aveva da essere franco. E Karilos gallo ... e così gira gira alla fin fine Karlsruhe è degna sede, sussurra il subconscio.

E perché non longobardo, Framarich? Ci saremmo anche, fra Brückner e Nicoletta Onesti vedova Francovich, e Maria Giovanna Arcamone e Carla Falluomini, lì a Grosseto ... con un po' di sforzo e con i decenni che passano prima che Giona scriva, Framarich potrebbe essere diventato anche Fraimeris, il monaco miracolato da San Colombiano, -ris da -rikaz funziona, nell'Italia padana, già ci rammentava Arcamone, *frama- finito in Fraime- è più complesso ma si può fare, un po' di dittongazione, le conseguenze dell'accento, sì, se ne vedono di più ardue ...

E il pio guerriero di Siria che qualche anno dopo diventa monaco di Bobbio ... andrebbe bene anche come franco, però. Chissà.

Sarà o potrebbe essere, ma una bella storia da romanzare, lavorando di dittonghi ...