martedì 17 marzo 2020
Per Augusto, nel silenzio del vento del Botronchio.
Una telefonata, un mattino di un giorno di epidemia, e Augusto Andreotti non c'è più. La sua ansia di conoscere, la sua capacità di scoprire e di dubitare, se ne sono andate. Una caduta, costole fratturate, i polmoni che cedono, due mesi e più di ospedale, e Augusto non c'è più.
Quasi quarant'anni di curiosità condivise, Orentano e il magico Botronchio, terra di vie etrusche e romane, di Ponte Gini, come si volle chiamare il luogo degli Etruschi, e poi Fossa Nera e Fossa Cinque e Fossa Due e Marti e Lucca ... e quante discussioni, spesso d'accordo, spesso no.
Maestro delle terre di Cerbaie e di padule, di erbe fiori piante etruschi romani gente di preistoria e dell'età del bronzo ... il nostro mondo era finito qualche anno fa, con i pali del ponte etrusco del Botronchio che avevamo immaginato e poi vedemmo e tu solo in immagine. Non le nostre scoperte, la bilancia di Banna, il piombo per il lykion ... ancora ieri.
Non avresti apprezzato un «Ciao, Augusto». Semplicemente, il silenzio, il silenzio del vento del Botronchio.
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