lunedì 31 dicembre 2018
Bauci in Val di Chiecina, passando dal notaio pratese
Azzurro d'inverno, come gli inverni del '77 e del '78 e del '79, passati a cercare Etruschi Romani Medievali sulle colline di là d'Arno, che guardano il mare di Pontedera o sono mirate da San Miniato.
Si vaga fra le immagini remote, e il sole splende sulla collina chiusa fra Chiecina e Chiecinella, Casa Bertolli, capanna medievale e capanna romana di un giorno del '77. Sterpaglie, boscaglie, e la dimora dei mezzadri misura il tempo nel crollo delle travi e nelle ombre del sole solstiziale.
Più facile oggi ritrovare la casa di Bauci e di Filemone, romani di campagna e di boscaglia, o di brughiera, tanto cari ai potenti che celebravano le loro antiche virtù passando veloci sulle vie imperiali: qualche parola, e emerge il notaio Sumintendi, da Prato, illustratore appassionato di Ovidio, la sua capanna nata dalle capanne degli ultimi fra i contadini del Trecento. E se non fosse per le tegole, come le case dei villaggi abbandonati tra Era e Elsa, passione remota, vissuta fra i cocci della terra, i Frammenti di Storia, e le imbreviature dei notai.
Li conoscevano, i notai del Trecento, i loro clienti di campagna ...
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