martedì 20 novembre 2018

Sulla via di Arezzo, sosta a Chiusi con banchetto a casa di Parthenius, in stibadium





E poi coi secchi di vernice coloriamo tutti i muri
Case, vicoli e palazzi, perché lei ama i colori


Si cerca la via per Arezzo, e si deve passare da Chiusi, dal sarcofago che parea del VII secolo, lucido nel bianco e nero di trent'anni fa, erbosa vasca di acque piovane in dismesso parco archeologico, oggi.
Ma l'archeologo che non capisce niente di scavo (dice chi venne dopo, piena di sacri ungimenti) vuol colorarlo, il mondo a colori, e passa a vedere l'arso stibadium della Daunia, e già che è da quelle parti, fa un salto nel Porpora di Calabria, a Rossano.
E il sarcofago si riempie di stucchi e paste colorate, diviene funebre stibadium del secolo IV o V, più tardi si direbbe di no, il vir clarissimus chiusino se lo prepara per il banchetto funebre, in un mausoleo per antichi dei o in una catacomba del nuovo che avanza.
La coena di Parthenius, vaneggia il pensionato.

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