martedì 29 maggio 2018
I gladiatori di Acquapendente, l'anfiteatro di pietra. Cartoline per Lucca
Si va per la via che fu Cassia, rifece l'imperatore, poi vide pellegrini di Francia ed oltre. Sulla via la città lasciata, amori che finiscono perché così ha da essere, forse amori impropri, non richiesti, asimmetrici.
Ma una cartolina, alla città dell'anfiteatro della colonia, del parlascio dei vescovi degli imperatori e del comune, alla Piazza del Mercato della Duchessa, si può ben spedire.
Con i gladiatori tagliati nella pietra del vulcano, neri e asciutti, guerrieri, del giardino un po' dismesso da Acquapendente, da far giostrare nella danza di morte fra le pareti di pietra dell'anfiteatro di Sutri.
Andar lontano per sentir vicino.
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