lunedì 7 maggio 2018

Fiori di pietra, fiori nel vento





Per la decima volta dacché si aggiungono note e pensieri a questa serqua tornano a fiorire i Gigli dell'Auser. Forse stanchi dal freddo, forse dal caldo, forse i bulbi sono provati, o forse solo c'è da attendere un po', perché divampi il giallo sulle ultime acque dell'Auser. Forse, chissà, ora che i sogni dei gigli dell'Auser si sono dissolti, ma non le pagine scritte. O forse anche questa è illusione.
Restano i fiori di pietra rimuginati chissà quanto, il fiore di facciata, il fiore di pilastro, nella chiesa rivestita da un tardo amico di Biduino e dei Romani, fine cesellatore di kyma lesbio, ad emulazione del maestro, nel cassettone divenuto paramento di facciata.
Ma ora che in viaggio per Volterra, e raggiunta la Via Appia, davanti al sepolcro di Marco Servilio Quarto i fiori romani di Santa Maria foris portam hanno trovato il loro tempo, anche il giallo dei gigli dell'acqua dell'Auser è quello di dieci anni fa.

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