Vesti sfarzose, damascate, figurate, volti severi, gentildonne di Giudea travestite da Lucchesi dell'anno 1300, e come loro s'immagina l'interlocutrice preziosa di Dante, la guida attesa e vagheggiata nell'archeologia in verde e nero di Lucca, nella Stanza di Gentucca del San Francesco. Poesia di espressioni perse nel tempo, ambigue, come le parole di Buonagiunta nei versi del Purgatorio.
E brocche e coppe del rifocillo della puerpera attendono – non nel giallo d'oro che emula il bronzo delle donne di Deodato ma in verde e nero – il viandante del tempo, appena dietro l'abside della chiesa.
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