lunedì 12 agosto 2013

La Fanciulla di Vagli (il Prima e il Poi)





Mentre prosegue con successo di pubblico la mostra La Fanciulla di Vagli. Una sepoltura ligure-apuana in località La Murata, che rimarrà aperta anche nel giorno di Ferragosto nel Palazzo Domenico Marco Verdigi di Via Vandelli, a Vagli Sopra, prende avvio un ciclo di incontri con il pubblico mirati a presentare il contesto di indagini archeologiche nel territorio comunale di Vagli Sotto e della Garfagnana che ha consentito di valutare adeguatamente l’eccezionale ritrovamento della sepoltura ligure-apuana della Murata di Vagli Sopra, la tomba della “Fanciulla di Vagli”.
Il 24 agosto, alle ore 17, nello stesso Palazzo Domenico Marco Verdigi, Giulio Ciampoltrini, Paolo Notini, Silvio Fioravanti incontreranno il pubblico passando in rassegna i più rilevanti aspetti dell’indagine archeologica nel territorio di Vagli: Prima e dopo la Fanciulla. Archeologia nel territorio di Vagli.
Dallo scavo dell’insediamento di Piari, oggi sepolto dalle acque del lago, condotto nell’estate del 1985, che consentì di valutare nell’evidenza delle stratificazioni archeologiche la struttura di un abitato etrusco del VI secolo a.C. dedito alla distillazione della pece dalle conifere apuane, parte la lunga storia di un rapporto fra uomo e ambiente che trova nella consistenza del tessuto demografico ligure-apuano in questa valle, fra IV e inizi del II secolo a.C., altre scansioni, fino a giungere alle acquisizioni di una ricerca ancora in atto sulla rete di aree metallurgiche altomedievali, in cui avveniva la prima trasformazione dell’ematite apuana. Le ricognizioni condotte nella stessa area di Vagli Sotto e nella frazione di Roggio, grazie all’associazione di minerale grezzo e semilavorato con ceramiche riferibili all’VIII-IX secolo, integrano la documentazione dell’Archivio Diocesano di Lucca presentando una struttura insediativa particolarmente articolata, che prospetta anche per la Garfagnana l’integrazione fra attività agricole, silvopastorali ed estrattivo-metallurgiche conosciuta in altre aree montane dell’Alto Medioevo italiano.
Infine, i ritrovamenti nell’area sepolcrale della chiesa di Sant’Agostino propongono affascinanti temi di ricerca sull’incastellamento del Basso Medioevo e sull’adeguamento della società locale ai modelli culturali irradiati dalla corte estense, dopo il passaggio dell’Alta Valle del Serchio al Marchesato di Ferrara.
A settembre seguirà un incontro – in data da definire – sul tema Archeologia di una guerra. La tomba della “Fanciulla di Vagli” e le evidenze archeologiche del conflitto tra Romani e Liguri-Apuani.

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