mercoledì 7 novembre 2012
Le Verrucole vintage
Una cartoccio di immagini appunti stampatidiquandononcerailpdf e carte e disegni, lavori di anni remoti ante quem, e riappare la lucida stampa da diapositiva, segno di passati remoti, e le Verrucole, grigia la pietra, erbosa ruina sulle erbe di Garfagnana, fino allo struggente azzurro del cielo.
Ancora neppure si immaginava, dal Monte Pisone e dai castella dei Liguri, che sarebbero tornate più belle che pria, inauditamente belle come le dame che han conosciuto il botox, la Rocca Tonda la Quadra e la cortina che le inanella, e che la terra che le seppelliva avrebbe svelato le storie dei Gherardinghi e dei loro fideles, dei castellani di Leonello e di Borso, il Pasi, e giù giù, Ferrara e Mantova e poi i Napoleonidi con il bottone ironico. Storie descritte dai magici quadrati di Paolo, e un Quattrocento di montagna in cui il verde e il giallo delle graffite ferraresi e di Padania s'intreccia, come nei suoni di Josquin, con i colori di Pietro da Talada, e si assaporano le fantasie ariostesche nelle scene di Schifanoia, perlustrate all'infinito per illuminare i bottoni delle dame e le corazze dei cavalieri.
Politically correct la consapevolezza della civile convinzione del progresso, con la Rocca che oggi s'aderge penetrabile e fruibile; ma sia spazio, per un attimo, per la stampa da diapositiva finita tra le carte degli anni Ottanta, vintage per rivivere passioni e sogni d'un dì, e il loro tramonto oltre le Panie.
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