lunedì 9 gennaio 2012

Il Monte di Magnifrido, il Monte di Marcello


Tutta si apre la Terra dei Quattro Fiumi, quando il vento scende dalle Panie bianche solo di marmo, in questo inverno, sul Monte che fu di Magnifrido e prima e dopo era ed è Palaia. La Via dell'Abate da Sesto alle terre di collina, su per Cerreto, ritrovata con Ruggero anni or sono trentacinque, nel freddo marzo delle vigne appena nate e che ora chissà cosa sono; e i monti della Fanciulla di Vagli, e la Valdinievole, vissuta con Enrico e Ruggero e tutti gli altri amici, che erano giovani trentacinque anni fa, e ora lo sono solo nella sete di sapere, di trovare i segni della terra.
E la chiesa di Gello, con San Lorenzo, vista con Carlo, stupore dell'arte del graffito del Seicento, scoperta per passione.
E poi lì, sul Monte di Marcello, il Castellare, rivisto appena in immagini dimenticate, nelle nuvole del dicembre 2003, in cui nacquero i Segni dell'Auser, rosse tracce di fuoco nel verde della terra, vista dall'aria e riflessa nelle acque del Padre Arno.

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