lunedì 5 dicembre 2011

Tramonti d'autunno in Valdera, tra Cavalieri di Volterra e Belle Etrusche al Bagno della Giuncaiola



Indora mura enigmatiche, il sole dell'ultimo autunno, alla Giuncaiola, dove l'Archeologo Googlemane sogna affioramenti di acque miracolose, atte ai miracoli celebrati dal fallo fittile e attinte con il kantharos sacro piuttosto a Dioniso, Fufluns, Pachies, e va a cercare su ignoti volumi dell'Ottocento le storie delle obbliate Acque di Baccanella, portentose per i villici del Settecento, celebrate dal Targioni Tozzetti, o il miracolo dei Bagni di Chiecinella, dismessa sede di rinnovati Baccanali, non più generati dal vino (dicono) ma dal Mistero della Chimica che cancella la Testa (forse un po' più del vino, ma forse non troppo di più)... I Bagni della Giuncaiola, acque perdute, forse mai esistite, di certo troppo violente per le mura piantate nella sabbia e nell'argilla.
E sogna Dioniso, feste liete per i villici del secolo Terzo o Secondo prima del Redentore, feste buone per i lautni contadini e per il Cavaliere affranto dalle nuove della guerra, anni di Annibale, di Antioco, dei discendenti dei guerrieri di Macedonia, infilzati dai gladi a Cinocefale. E dalle vie del mare con l'Africano e l'Asiatico, a cercare preda e bottino, venturiero ellenistico, con il rimpianto della sua Bella opulenta di sé e della sua ricchezza, figlia dell'Acropoli sull'Era e sul Cecina, innamorata di un Oriente visto negli Ori di Taranto e nelle prede del Cavaliere, facciamo giungere il Cavaliere e la sua Bella ai Bagni della Giuncaiola. D'altronde, i Segni dell'Auser sono pur sempre i Sogni di un Archeologo che si perde nelle ombre lunghe di un Tramonto d'Autunno.
Il Cavaliere e la sua Bella, Etruschi con anima, intellettuali sensibili, che forse potevan passare per la Giuncaiola, andando ad affrontare Celti e Liguri, Signori di Città e di Campagna. Chissà ...

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.