lunedì 28 febbraio 2011
Il Sacro Selciato degli Etruschi della Murella
Giungono immagini da un inverno che trova, fra le nevi delle due Panie, il sole della primavera. Lontani e vicini amici, Paolo e Silvio, pietra su pietra tracciano rette di pavimenti etruschi degli anni intorno al 500 a.C., quando Porsenna frequentava Cloelia, Muzio Scevola giocava con il fuoco, Atene ritrovava il gusto del sangue dei tiranni e le orge di Armodio e Aristogitone stavano per essere santificate da Kritios e Nesiotes, dopo Antenor. E intanto Dario preparava la flotta e gli opliti affilavano le armi della libertà.
Fra Esarulo e Auser qualche decina (?) di Etruschi venuti da Pisa e da Lucca, a trafficar con quelli di Reggio e Modena, confezionava un rettifilo di ciottoli per scambiar merci con i piedi asciutti, o per seguire il volo degli uccelli, auguracula, templa, chi più ne ha più ne metta, fra solstizi ed equinozi, rare citazioni da dotti del secolo V dell'era volgare.
Ma son tornate le nere folaghe a nuotare nelle acque dell'Auser, lontane dai bianchi o cinerini aironi, e il sole che asciuga la nera terra degli Etruschi, misurata dal filo delle pietre, fa sorridere della dottrina tardiva.
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