domenica 16 maggio 2010

Dai castelli di Garfagnana ai castelli di Valdera: Medioevo dal cielo e sulla terra




L'acqua della Val di Lima bagnava castelli di montagna, dalla Rocca di Sala alle mura di Benabbio, in una fredda mattinata della primavera invernale ... e il sole sorride sui castelli che Marcello vedeva nelle radiose immagini dall'alto, magici cerchi nel grano e nelle vigne di una Valdera solatia. Cerchi, quadrati, ellissi che attendono il segno dell'archeologo, ma un'investigatrice passione li illustra di cocci e di nomi, dei quattrini di Firenze e di Lucca, e del denaro di Ottone, fresco del conio lucchese, perduto nei primi giorni dei castelli di vescovi e conti, di notai e giudici, di aspiranti signori, che si inseguono e si richiamano di colle in colle, di qua e di là dall'Era. I castelli della cavalcata del console di Pisa e dei delegati del vescovo di Lucca, nei sei giorni dell'estremo autunno del 1175, castelli che apron le porte al ritrovato signore e villaggi che fan loro divozioni ad un vescovo meno amato dei ghibellini di Pisa.
Il segno di Ottone per i segni della terra nel cielo della Valdera, immagine in filigrana dell'incontro di una primavera diversa, e della dolorosa fatica di ripercorrere un passato pieno di amici perduti, in una terra che tanto hanno percorso.

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