sabato 1 gennaio 2022

Ritornando alla Terra dei Quattro Fiumi, con il Maestro di Anghiari ...








Un bel libro di un antico amico, Valerio Vallini, Santa Croce e Staffoli, e subito si ritrovano storie della Terra dei Quattro Fiumi ... mai dimenticate, invero ...
Terra di villaggi che divennero castelli, castelli e terre da rivedere con il magico drone del Maestro di Anghiari, con l'elegante parata di insegne araldiche che trasformano il sangue della guerra in colori di bandiere, da esibire in battaglia e nel trionfo sulla città sconfitta e vilipesa.
Ma non questo segue l'antico archeologo, pur curioso di stemmi e cannoni dell'anno 1460, o giù di lì ... ancora non sono giunte le torri della Transizione, tutto sa molto di balestre ancora.

No, sono i fiumi di Toscana, e i castelli che li affollano, e si allungano sulle colline e sui monti a guidare il volo.

Conosceva Pietro del Massaio, di certo, il pittore di cassoni, e in due riquadri fa vedere tutta o quasi la terra della Repubblica di Firenze, all'ombra della famiglia signorile. Attenta al mare, torri alla foce dell'Arno, San Piero a Grado, il Porto Pisano, attenta alle mura delle città, Firenze e Pisa, colorate dei colori dell'Autunno del Medioevo.

Un po' vaga sulle castella del Valdarno e di Valdera, ma non importa ... un castello vale l'altro, si perde un po' nelle nebbie, il cavallo alato del Maestro di Anghiari è troppo impegnato a seguire fanti e cavalieri, tende e condottieri. 

 

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