Già si è sognato del sarcofago di Vicopisano, la storia di un filosofo e proprietario di vigne e oliveti, e del viaggio da Vicopisano alle dolci colline di Firenze e infine alla Germania, lontano dalle itale terre ma onorato di raffinati studi. Chissà se è stato un male, chissà ove sarebbe, nelle terre che l'Arno lambisce ...
Ma si ritorna, per capire, capire, capire ... e rimuginare che Vicopisano era terra ove si raccoglievano, nel Quattrocento, assai anticaglie, che descrive, se iscritte, il mitico Ciriaco ... ah, quel sarcofago strigilato con iscrizione in greco fa capire che c'è poco da vagheggiare. L'Arno faceva arrivare memorie di Roma, di certo, giacché la storia di Achilleus Epaphra e di Geminia Myrtale sa più di Urbe che di Valdarno.
E dunque c'è da arrendersi, a Roma è iniziato il viaggio del cavaliere o senatore dell'anno 270 o poco dopo, fra vigne e oliveti, e poi la sosta a Vicopisano, e poi di nuovo in movimento ...
«Procurai di ottenerlo», scrive il Targioni Tozzetti, pudibondo del mercimonio e dell'omaggio al marchese Rinuccini. Ma la cosa non era sfuggita ai Vicaresi, se quasi un secolo dopo se ne fece parte del contenzioso con gli eredi del pievano Banti ... Ah, Google Libri e i suoi benefattori, che ti fanno scoprire la 'distrazione' del sarcofago, e il conteggio del suo valore. Un bel contenzioso, si parte dagli olivi di Vico e si arriva al sarcofago ...
Il sarcofago, il pievano, il naturalista e antiquario, il marchese, il Settecento; e poi il foro toscano della Restaurazione ... Primo capitolo.
E intanto ancora viaggiava, il sarcofago. Sempre beni Rinuccini, ma in villa, addobbo con il più celebre cugino apparso a Empoli, il vero 'sarcofago Rinuccini', il celebre. E invece assai in ombra il cugino vicarese ...
E cambia proprietà, i Peratoner, i Pelken, con o senza il von ... anche il fratello maggiore si dilegua, una storia complicata, in America e poi a Berlino. E tutto si ricongiunge, a Berlino, perché il barone von Pelken aveva pensato bene di liquidare anche il secondo, ultimo pezzo.
Forse non era allegro, nella villa sulle colline di Firenze, Friedrich Wilhelm Viktor von Pelken, se la sua storia è quella raccontata dal bisnipote, con la moglie, la contessa Olga Komarovskij, che su quelle amene pendici di Fiesole diede alla figlia un fratello dal capo giardiniere (sic), variante toscaneggiante di Lady Chatterley. Gli anni son quelli, 1910, il viaggio dei funzionari per approvare nonsicapiscequanto l'esportazione. Ma poi il bollo non c'è. Chissà che cosa sarà successo. Secondo capitolo.
E ringraziando Google Libri, tre storie ha da raccontare il fregio istoriato, quella di chi lo volle, del pievano e del Targioni Tozzetti, del barone von Pelken e della contessa Komarovskij. E anche del capo giardiniere ...