domenica 26 dicembre 2021

Il ketos dell'imperatore. In compagnia dei delfini.



Ketos, pistrice, un po' simurg, animali ambigui e anfibi, capaci di percorrere i tre elementi, e chissà forse anche il quarto ...

E dopo aver inseguito i delfini dell'imperatore un po' dappertutto, negli anni di Giustiniano, ecco il ketos questa volta è proprio lì, pronto ad azzannare la preda ... sembra, perché l'immagine può essere ambigua, se dal ketos esce salvo Giona. E certo, visto che il mosaico strappato ai clandestini mirava le acque dell'Ellesponto, a Parion, negli anni dell'imperatore fortunato, non è astruso immaginare che la storia del ketos Porphyrios fosse ben presente a chi passeggiava su immagini e colori, in devozione, perché sembra di chiesa. Sta per spiaggiarsi, il ketos, inseguendo il delfino, di certo ... la fortuna dell'imperatore, morto prima degli infiniti guai del successore.

Un po' meno presente la storia, forse, al Longobardo morto a Chiusi, sepolto nel luccichio dell'oro, ma non pacchiano, oro delle officine romane, oro dell'Impero. C'è da dubitare che leggesse Procopio, e ai barbari della gelida e piovosa Pannonia la storia doveva interessare anche poco. Anni di LALIA, la Piccola Età Glaciale del VI secolo ...

Ma siamo in pochi a dirlo, nell'anno che è stato dei Longobardi di Toscana, gente ambigua, come il ketos dell'imperatore.


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