Società proiettate al futuro sono quelle cui non occorrono memorie celebrazioni anniversari. È questa dunque – di certo – quella di Lucca, or che inizia il mese
dacché sono duecento anni che la Duchessa, il Marchese, l'Architetto rovesciarono le vedute dell'anfiteatro romano, e fecero dell'arena spazio di spettatori e mercanti, non di gladiatori. Genialità neoclassica, mai troppo celebrata.
Anzi, non bisognosa di celebrazione, perché viva e vitale.
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